
Tour de France, Get into the Groves: Kaden arriva tutto solo a Pontarlier
Nella penultima tappa del Tour de France 2025, Kaden Groves conquista la sua prima vittoria. Tra attacchi e cadute, Jegat entra in top ten, Milan blinda la verde
Dopo tre settimane di corsa intense, il Tour de France 2025 si avvicina alla conclusione, e la ventesima tappa ha offerto un'ulteriore dimostrazione di quanto sia stata dura questa edizione. A differenza di altre annate, il percorso ha presentato poche occasioni dedicate ai velocisti, trasformando quasi ogni giornata in una sfida logorante.
La penultima tappa ha visto un susseguirsi di tentativi di fuga e rimescolamenti, con i corridori che hanno dovuto attingere alle ultime riserve di energia. Alla fine, Kaden Groves è riuscito a imporsi, conquistando la sua prima vittoria al Tour de France e completando la collezione successi in ciascuno dei tre Grandi Giri. L'australiano, arrivato per tirare le volate a Jasper Philipsen per poi sostituirlo come velocista di punta in una squadra che si affidava però a Mathieu van der Poel è riuscito caparbiamente a sfruttare questa occasione e trovare il terzo successo per la Alpecin-Deceuninck.
Con tutte le classifiche ormai definite, l'attenzione si sposta ora sull'ultima tappa con arrivo a Parigi, che chiuderà ufficialmente questa 112esima edizione del Tour.
Tour de France 2025, la cronaca della ventesima tappa
La penultima frazione del Tour de France 2025 misurava 183 chilometri con oltre 3.000 metri di dislivello e quattro salite principali: il Col de la Croix de la Serra (12.1 km al 4,1%) nei primi chilometri, la ripida Côte de Thésy (3.6 km all’8,9%), seguite da due asperità impegnative prima della rampa conclusiva verso Pontarlier.
Subito bagarre per entrare in fuga
Dopo la partenza ufficiale alle 12:10, è stato Kasper Asgreen (EF Education-EasyPost) ad aprire le ostilità, seguito da Jonas Abrahamsen (Uno-X), Mauro Schmid (Jayco-AlUla) e Ben Healy (EF Education-EasyPost). Più tardi, sulla prima salita di giornata, il Col de la Croix de la Serra, ha tentato di rientrare un quartetto con Wout van Aert (Visma | Lease a Bike), Julian Alaphilippe (Tudor), Tobias Foss (Ineos Grenadiers) e Arnaud Démare (Arkéa-B&B Hotels), ma sono stati presto riassorbiti.
Pioggia e ritmo alto sulla prima salita
Mentre un acquazzone proseguiva incessante sul gruppo, ha provato ad allungare un terzetto con Harry Sweeny e Neilson Powless (EF Education-EasyPost) e Raul García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), ma il loro vantaggio non ha superato i 15". Anche loro sono stati ripresi a pochi chilometri dal GPM. Nel frattempo Arnaud De Lie (Lotto Dstny) aveva perso contatto da diversi chilometriù ed era già a 3’20”, mentre il gruppo maglia verde viaggiava a circa 2’ di ritardo.
Louis Barré primo sul Col de la Croix de la Serra
A 159 km dall’arrivo, il francese Louis Barré (Intermarché-Wanty) ha forzato il ritmo ed è transitato per primo al GPM del Col de la Croix de la Serra. Subito dopo si è lanciato nella discesa bagnata, con il gruppo principale che restava compatto a pochi secondi: ripreso Barré, Davide Ballerini (XDS Astana) ha cercato di fare la differenza, guadagnando circa 13". Su di lui sono poi rientrati Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike) e Mauro Schmid (Jayco AlUla).
Prima di approcciare la Côte de Valfin il gruppo ha chiuso su di loro, ma si è creata una frattura nel gruppo della maglia gialla: nel secondo troncone sono rimasti Oscar Onley (Pic Nic PostNL) e Felix Gall (Decathlon Ag2R La Mondiale), quarto e quinto in generale.
A 2 km dalla fine della Côte de Valfin erano in testa Jarrad Drizners (Lotto), Frank van den Broek (Picnic PostNL), Tim Wellens (UAE Emirates-XRG), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale), Alexandre Delettre (TotalEnergies) ed Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels). Wellens è transitato per primo sul Gpm di quarta categoria, mentre il gruppo con Onley e Gall rientrava sui migliori in classifica.
Prende finalmente corpo la fuga con Velasco e Trentin
Ai -133 km all'arrivo sono rimasti in tre al comando (Wellens, Jorgenson, Costiou) con 15” di vantaggio, mentre da dietro inseguivano altri nove uomini, ovvero Frank van den Broek (Picnic-PostNL), Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step), Harry Sweeny (EF Education - EasyPost), Romain Grégoire
(Groupama-FDJ), Kaden Groves (Alpecin - Deceuninck)
Matteo Trentin (Tudor), Iván Romeo (Movistar), Simone Velasco (XDS Astana), Jordan Jegat (Total Energies) e Jake Stewart (Free Palestine-Premier Tech)
Per un po' hanno cercato di inseguirli anche Samuel Watson (INEOS Grenadiers) e Brent Van Moer (Lotto), ma hanno dovuto desistere, mentre il vantaggio aumentava a 2' dopo circa 40 km: vista la presenza di Jegat però la Jayco AlUla lavorava con Schmid (caduto nel frattempo) per concedere troppo margine all'undicesimo in classifica, lontano circa 4' dal decimo posto di Ben O'Connor. Nel frattempo, il meteo era decisamente migliorato e Simone Velasco era transitato per primo al traguardo volante di La Chaux-du-Dombief, in uno sprint quasi non disputato.
Tra i componenti della fuga alcuni, compreso Velasco, cominciavano a mostrare fastidio proprio per la presenza del francese, che metteva a rischio la riuscita del tentativo.
A 66 km dall'arrivo la corsa ha affrontato la Côte de Thésy, punto chiave della giornata. Qui è arrivata l’azione di Jegat, che si avvantaggiava e guadagnava 20" sugli altri componenti della fuga.
Dal gruppo principale si formava poi un nuovo tentativo di rientrare sulla fuga, con Axel Laurance (INEOS Grenadiers) che cercava di rientrare. Anche Wout van Aert, cercava di accodarsi al francese, ma con lui si muovevano Marc Hirschi (Tudor), Michael Storer (Tudor), Lenny Martinez (Bahrain-Victorious), Toms Skujiņš (Lidl-Trek), Guillaume Martin (Groupama - FDJ), Valentin Madouas (Groupama - FDJ), Mathis Le Berre (Arkéa - B&B Hotels), Dylan Teuns (Cofidis), Sergio Higuita (XDS Astana), Delettre, Warren Barguil (Picnic PostNL), Michael Woods (Free Palestine-Premier Tech), Joseph Blackmore (Free Palestine-Premier Tech), Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility).
Jegat si stacca, è la volta di Sweeny
Sulla discesa e nel tratto successivo, le carte si rimescolavano: Harry Sweeny (EF Education-EasyPost) usciva dal gruppo inseguitore e si portava in testa, staccando Jegat a 56 km dal traguardo.
Ai -49 km Sweeny aveva 30” sugli inseguitori (che avevano ripreso Jegat); il gruppo Van Aert era a 3’, mentre il plotone con la maglia gialla di Tadej Pogačar era a 5’30”.
Ai -42 km, sotto la pioggia che nel frattempo era ripresa copiosa, Sweeny incrementava il vantaggio fino a 40” sugli inseguitori Wellens, Jorgenson, Eenkhoorn, Grégoire e Groves.

Più che la salita, a far selezione è la discesa bagnata: Groves coglie l'attimo
Sulla Côte de Longeville però l'azione dell'australiano si è affievolita, e il gruppo inseguitore è tornato compatto: sono rientrati Jegat, Stewart, Velasco e Romeo. A poca distanza da loro c'erano Trentin, Jorgenson, Costiou e Wellens. Sweeny è stato presto ripreso, e le danze sono riprese: al primo attacco di Grégoire ha risposto Simone Velasco, ma ai -21,5 dall'arrivo Romeo e Grégoire sono caduti su una curva in discesa bagnata, mentre Velasco si è salvato per poco. In testa sono rimasti Van den Broek, Stewart e Groves, ma ai -16.5 km dall'arrivo quest'ultimo si è avvantaggiato sugli altri due approfittando del loro attendismo.
Da lì nessuno è stato più in grado di rientrare su Groves, che è andato a prendersi la sua prima vittoria alla Grande Boucle, completando la collezione di vittorie nei tre Grandi Giri, dopo sette tappe alla Vuelta a España e due al Giro d'Italia.
A 54 secondi è arrivato Frank van den Broek, che nel frattempo aveva staccato Stewart, mentre a 59 secondi Pascal Eenkhoorn si era avvantaggiato sul rimanente gruppo inseguitore, regolato all'arrivo da Simone Velasco.
Con oggi l'aritmetica cristallizza anche le classifiche della maglia verde della classifica a punti e della maglia a pois, la prima, appannaggio di Jonathan Milan (Lidl-Trek), che domani a Parigi sarà terzo italiano nella storia a vincere questa classifica dopo Bitossi e Petacchi,la seconda, quella a pois, di Tadej Pogačar.
Jegat, settimo all'arrivo, ha guadagnato 6' sul gruppo dei migliori ed è rientrato in top ten scavalcando Ben O'Connor in decima posizione.
Domani il gran finale a Parigi: ci sarà voglia di attaccare?
Domani la Mantes-la-Ville-Parigi (132.3 km) chiuderà la 112esima edizione del Tour de France: per la prima volta il traguardo degli Champs-Élysées sarà preceduto dalla triplice ascesa a Montmartre: riusciranno i velocisti a tenere chiusa la corsa? O sarà addirittura Tadej Pogačar a cercare un gran finale per la sua quarta vittoria alla Grande Boucle?