L'ultima corsa conclusa da Matthew Dinham è stato Il Lombardia 2023 © Team Picnic-PostNL
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"Ho avuto indietro la mia vita": dopo un anno e mezzo Matthew Dinham torna in gara

Il 25enne australiano, in forza al team Picnic PostNL, sarà al via del Tour de Langkawi 17 mesi dopo la sua ultima corsa ufficiale: "Sarò il più emozionato sulla linea di partenza"

Non prende parte a una corsa ufficiale dalla Liegi-Bastogne-Liegi 2024. Per trovare l'ultima gara portata a termine, bisogna risalire addirittura al Lombardia 2023. Dopo quasi due anni di calvario Matthew Dinham, 25enne australiano che nell'agosto 2023 fu la sorpresa dei mondiali di Glasgow con un brillante 7° posto, intravede finalmente la luce in fondo al tunnel. Domenica 28 settembre sarà infatti al via del Tour de Langkawi.

Il classe 2000, nativo di Johannesburg in Sudafrica in forza al team Picnic-PostNL, ha parlato del suo periodo lontano dalle corse in un'intervista rilasciata sul sito della formazione neerlandese. Di seguito i passaggi più salienti del suo racconto:

Le difficoltà nel capire il problema

Tutto è cominciato in autunno 2023: dopo un'escursione durante un ritiro in off-season, Dinham ha avvertito un dolore al piede che è peggiorato durante il volo di ritorno in Australia. Le ecografie hanno rivelato una frattura da stress, ma le cure non hanno mai portato vero sollievo. “La frattura stava guarendo - spiega Dinham - ma continuavano a presentarsi ulteriori complicazioni: sintomi nervosi senza una causa chiara. Ho fatto sette risonanze magnetiche, sei ecografie, radiografie, studi di conduzione nervosa e altro ancora. Eravamo un po' persi riguardo alla causa dei problemi”.

Matthew Dinham ha concluso al 7° posto i mondiali di Glasgow 2023 © via X @AusCyclingTeam
Matthew Dinham ha concluso al 7° posto i mondiali di Glasgow 2023 © via X @AusCyclingTeam

I mesi passano e l'agonia peggiora, tanto da faticare ad arrivare a piedi al ristorante: "Ho provato di tutto. Diversi medici, fisioterapisti, ma non siamo riusciti a risolvere il problema. Alla fine un mio amico radiologo di Sydney ha fatto di tutto, con l'aiuto dei suoi colleghi, per diagnosticare il problema. Hanno scoperto delle vene accessorie che causavano la sindrome del tunnel tarsale nella mia caviglia. Anche allenandomi a casa, senza quasi alcuna resistenza, dopo pochi minuti provavo dolore perché il nervo veniva compresso”.

L'operazione e il lungo recupero

L'intervento chirurgico era diventata l'unica opzione, pur con una probabilità 30% che Dinham non potesse più camminare o andare in bicicletta normalmente. “Era un po' spaventoso - confessa il 25enne - ma non potevo vivere così. La maggior parte dei giorni non riuscivo a camminare per più di pochi minuti senza provare dolore.

Il 13 maggio di quest'anno, si è operato a Sydney. Sono seguite sei settimane con le stampelle, poi una riabilitazione faticosa.Ho dovuto davvero ricominciare da zero. Otto settimane dopo l'operazione ho potuto finalmente tornare a pedalare all'aperto e da lì ho aumentato gradualmente la durata e l'intensità dell'allenamento”.

Matthew Dinham non corre una gara professionistica dalla Liegi 2024 © team Picnic-PostNL
Matthew Dinham non corre una gara professionistica dalla Liegi 2024 © team Picnic-PostNL

Fondamentale il supporto di chi gli è stato accanto nei momenti più difficili: "I miei amici a Sydney mi hanno sostenuto molto - afferma il corridore del team Picnic - e hanno organizzato attività a cui potevo partecipare senza stressare la ferita. Senza squadra, medici e fisioterapisti, allenatore e coach, non sarei qui. Per qualcuno che non ha avuto il mio stesso sostegno, risolvere questo problema sarebbe stato quasi impossibile”.

Nonostante le difficoltà, Dinham non ha mai considerato l'ipotesi del ritiro: "Non volevo altro che continuare ad andare in bicicletta. Essendo australiano è molto difficile diventare un professionista in Europa, e avevo sacrificato così tanto. Ho iniziato a gareggiare quando avevo quattro anni. Non riuscivo a immaginare di fare altro”.

Durante il periodo lontano dalle corse, Dinham si è iscritto all'università part-time e ha iniziato a praticare nuoto. “Ho capito quanto sia importante lo sport per me, quanto sia importante essere in buona salute. Ora, tornando a pedalare con gli amici a Nizza, mi sembra di aver riavuto indietro la mia vita, ha confessato il nativo di Johannesburg.

Calendario e obiettivi futuri

Per quanto riguarda il suo rientro alle gare, la priorità è riassaporare la sensazione di correre in gruppo: “Non ho alcuna aspettativa in termini di risultati - dice -, voglio solo spingermi oltre i miei limiti. Probabilmente sarò il corridore più emozionato sulla linea di partenza. Ricevere quell'e-mail con i dettagli del volo è stato surreale. Guardando al futuro, il piano è quello di finire Langkawi e poi Guangxi, allenarsi durante l'inverno e iniziare il 2026, idealmente a casa in Australia, pronto per gareggiare”.

Dopo una lunga attesa, il ciclismo ritrova un corridore la cui ascesa si è bruscamente fermata nel momento in cui stava iniziando a emergere. Bentornato, Matt Dinham.

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Michele Moretti
Cresciuto a pane e sport. Nato con l'amore per il basket, mi sono avvicinato al ciclismo grazie ai pomeriggi passati a guardarlo in tv con i miei nonni. Accumulatore seriale di statistiche sportive a tempo perso.