
Mikel Landa si prepara per il Giro d'Italia: "Il podio è un obiettivo, Cattaneo mi aiuterà"
Il basco della Soudal Quick-Step è in ritiro sul Teide in vista del ritorno da capitano: "Ho bei ricordi e un conto in sospeso col Colle delle Finestre". Con lui ci sarà anche Garofoli
A tre anni dall'ultima partecipazione nel 2022, quando chiuse al terzo posto in classifica generale, Mikel Landa si prepara al Giro d'Italia con i gradi di capitano unico. Il basco tornerà a correre il Grande Giro in cui ha vissuto le giornate migliori della sua carriera, prima di tornare a svolgere il suo nuovo ruolo da luogotenente di Remco Evenepoel al Tour de France. Attualmente a Tenerife per ultimare la preparazione sul Teide, il corridore della Soudal-Quick Step ha parlato al podcast A Pie de Puerto delle sue sensazioni a dieci giorni dal via.
Mikel Landa: “Voglio tornare a vincere una tappa”
Il 2025 di Landa è iniziato abbastanza tardi, con l'undicesimo posto alla prima partecipazione alla Strade Bianche, prima di raccogliere piazzamenti tra i primi dieci sia alla Tirreno-Adriatico (settimo) che alla Volta a Catalunya (quarto), la sua ultima corsa prima del Giro. “L'inizio è stato abbastanza tranquillo e discreto, ora l'obiettivo è sia sul Giro che sul Tour, dove voglio arrivare comunque bene per aiutare Remco. Al Catalunya non stavo bene come l'anno scorso, quando la stagione era focalizzata sul Tour e avevo potuto iniziare la stagione meglio e poi riposare a maggio. Quest'anno vado un po' più in progressione, adesso arriva il meglio”, ha spiegato il trentacinquenne scalatore.

La decisione di tornare al Giro è stata presa su iniziativa del corridore basco e approvata dalla squadra, dopo che nella scorsa stagione il suo programma comprendeva Tour e Vuelta, chiusi entrambi in top ten. Quest'anno l'obiettivo sarà essere subito competitivo al primo GT stagionale, in una corsa che si prospetta molto aperta anche per la vittoria finale. “Il sogno è tornare sul podio o vincere una tappa. C'è una buona concorrenza con rivali di livello molto simile, credo che sarà un Giro combattuto. Realisticamente, essere tra i primi cinque sarebbe già un buon risultato, ma soprattutto voglio tornare ad alzare le braccia dopo tanto tempo che non vinco."
Oltre a Primož Roglič e Juan Ayuso, i due principali favoriti, Landa menziona anche altri possibili protagonisti: “Vedremo cosa farà Tom Pidcock al primo tentativo di fare classifica, Simon Yates, Storer che ha fatto molto bene al Tour of the Alps, Tiberi che è andato bene lo scorso anno, o Carapaz e Bernal, che sono due che non si risparmiano e ci proveranno.”
Tra le tappe decisive ci sarà sicuramente (meteo permettendo) la ventesima con il Colle del Finestre, dove l'allore corridore dell'Astana aveva scollinato per primo nel 2015, sacrificando poi la vittoria di tappa per favorire Fabio Aru. “Ho un conto in sospeso, il Finestre mi riporta a bei ricordi e non vedo l'ora di tornarci. Penso sia ancora una salita dura come nel 2015 anche nel ciclismo di oggi, quel giorno non ci sono grandi sforzi precedenti e non ci risparmieremo, a volte si fa più differenza in tappe con una sola grande salita che quando ce ne sono cinque consecutive. Il Finestre è una salita speciale, nei chilometri di sterrato se non stai bene è facile piantarsi e diventa difficile muovere la bici.”
Anche Cattaneo e Garofoli al Giro d'Italia
Nel biennio in Astana tra 2014 e 2015, Landa si era consacrato come uno dei migliori scalatori del mondo, e nonostante qualche episodio controverso (più per la stampa e i tifosi che per lui), ricorda quell'esperienza come la migliore della sua carriera, mettendola a confronto con gli anni al Team Sky (2016-17), Movistar (2018-19) e Bahrain (2020-23). “Venivo dalla Euskaltel, che per me era la squadra di casa, e sono passato a una squadra in cui avevo compagni come Nibali, Fuglsang, Aru o Lars Boom. Avevo trovato un ambiente ottimo, dove mi avevano accolto molto bene e dato fiducia. In quei due anni ho corso quattro Grandi Giri sempre con Aru, mi ha aiutato molto a crescere come corridore e come persona. In Sky andavo forte ma non ero entusiasta di essere lì, non mi pento di esserci andato ma non era la squadra per me.”
Pur non escludendo un possibile ritorno alla Euskaltel a fine carriera, dovrebbe prolungare almeno per un altro anno il contratto con il Wolfpack, dove si tra trovando a suo agio. “Ho ancora voglia di correre, il cambio di ambiente mi ha ringiovanito e voglio continuare, vedremo anno per anno. Mi sono subito trovato bene con Evenepoel, sia personalmente che correndo al suo fianco, a volte calmandolo e a volte seguendo la sua energia. Sicuramente mi motiva a continuare, avere nuovi obiettivi aiutare a trovare nuovi stimoli.”
Prima di tornare a correre con il belga, la prossima sfida è il Giro da capitano unico, con almeno due italiani pronti a supportarlo. “Non so se la squadra è già completa, ma sicuramente ci saranno Mattia Cattaneo e Garofoli, che saranno con me in salita. Per la pianura ci saranno Hayter e Černý, e poi vogliono portare un velocista tra Magnier e Lamperti. Sarà una squadra competitiva in tutto, proveremo a lottare per qualche tappa e fare una buona generale”, ha rivelato. Le parole migliori sono rivolte proprio a Cattaneo, con cui ha già avuto un'ottima intesa alla Vuelta dello scorso anno. “Non ti rendi conto di quanto sia forte finchè non ci corri insieme, è veramente un ottimo corridore.”
