Egan Bernal ha vinto la 16ª tappa della Vuelta di Spagna, accorciata per le proteste dei manifestanti filopalestinesi sulla salita finale © Sito ufficiale La Vuelta
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Vuelta, le proteste bloccano l'accesso al Castro de Herville. Tappa accorciata: vince Bernal

I manifestanti filopalestinesi bloccano il passaggio delle auto dell'organizzazione ai -3 dal traguardo: cancellata la salita conclusiva. Il colombiano regola Landa. Pellizzari scavalca Gall al 5° posto della generale

09.09.2025 18:05

«¡No pasarán!»: una nuova protesta dei manifestanti filopalestinesi irrompe sulle strade della Vuelta di Spagna. Il blocco ai -3 dal traguardo in quota di Castro de Herville ha obbligato gli organizzatori ad accorciare il finale della corsa, che si è infatti conclusa ai piedi dell'ultima salita. Al termine di una lunga fuga, Egan Bernal è tornato al successo in una gara di livello internazionale, precedendo Mikel Landa, con cui si era ulteriormente avvantaggiato a circa 60 chilometri dall'arrivo. Nonostante lo stop anticipato, la corsa è stata abbastanza movimentata anche tra gli uomini di classifica: Giulio Pellizzari - seppure in leggera difficoltà sull'Alto de Prado - ha guadagnato terreno su Felix Gall, soffiandogli il 5° posto nella generale. Staffetta anche in fondo alla top 10 tra Torstein Traæn - ben spalleggiato dai compagni della Bahrain Victorious, in testa Antonio Tiberi - e Junior Lecerf. 

La cronaca della 16ª tappa della Vuelta di Spagna

L'ultima settimana dell'edizione 2025 della Vuelta a España si apre con la più classica delle tappe-trabocchetto: i 167,9 km da Poio a Mos/Castro de Herville si snodano tra le montagne della Galizia. L'ideale per una fuga da lontano, anche se gli uomini di classifica dovranno comunque pedalare con le antenne ben dritte. Sì, perché il percorso concede ben poche opportunità per respirare: strada movimentata nei primi 75 km, in cui non si contano le ondulazioni e gli strappi. Subito dopo, si apre la consueta sagra dei GPM: l'Alto de San Antoñino, un 3ª categoria di 9 km al 4% medio, seguito dal ben più impegnativo Alto da Groba (1ª categoria, poco più 11 km che salgono al 5,4%, con punte al 15% nel primo tratto). Ancora qualche insidia - compresa una salita di 5 chilometri che non assegnerà punti per la maglia a pois - prima di affrontare la penultima salita di giornata: l'Alto de Prado, un 2ª categoria che misura poco più di 4 km, la cui pendenza media sfiora il 9%. Infine, la scalata conclusiva al Castro de Herville (2ª categoria). 8200 metri al 5,2% di media, che raggiungono il 16% nella prima parte. La seconda metà si presenta decisamente più pedalabile, al punto che le pendenze non supereranno mai il 5%. 

Registrate le defezioni del belga Victor Campenaerts (Visma-Lease a Bike) e dell'italiano Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step), la corsa si anima subito dopo il via con una serie frenetica di attacchi, di cui sono protagonisti l'australiano Patrick Eddy (PicNic PostNL) e il francese Pierre Thierry (Arkéa-B&B Hotels), raggiunti in tempi stretti tanto quanto il canadese Pier-André Côté (Free Palestine), i francesi Clément Braz Afonso (Groupama-FDJ) e Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale) e l'italiano Alessandro Verre (Arkéa-B&B Hotels), quest'ultimo all'attacco con il ripescato Thierry.  

La situazione si sblocca definitivamente dopo una cinquantina di chilometri, quando si avvantaggiano 17 corridori: il belga Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), i britannici Finlay Pickering (Bahrain Victorious) e Jake Stewart (Free Palestine), il campione nazionale colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers), l'ecuadoriano Jefferson Alveiro Cepeda (Movistar), i francesi Victor Guernalec (Arkéa), Rudy Molard (Groupama), Brieuc Rolland (Groupama-FDJ) e Louis Rouland (Arkéa), gli spagnoli Mikel Landa (Soudal) e Marc Soler (UAE Emirates-XRG), l'italiano Andrea Bagioli (Lidl-Trek), il lussemburghese Bob Jungels (INEOS), gli statunitensi Sean Quinn (EF Education-EasyPost) e Kevin Vermaeke (Picnic-PostNL) e il tedesco Nico Denz (Red Bull-BORA-Hansgrohe), oltre che il ripescato Braz Afonso. I battistrada accumulano subito un margine di poco inferiore ai 2' sul gruppo, pilotato dai Visma-Lease a Bike, per poi sfondare il muro dei 7' in vista degli ultimi 35 km.

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La fuga che ha caratterizzato la 16ª tappa della Vuelta di Spagna © Profilo X La Vuelta

Gli uomini al comando viaggiano di comune accordo fino all'ultimo tratto della Groba, dove entra in azione Landa. La sua azione sembra di poche pretese, ma suscita la pronta reazione di Bernal, Braz Afonso e Rolland, che riusciranno ad accodarsi poco prima della vetta. Lungo la discesa, poi, anche Denz riuscirà ad agganciare il treno dei primi. Tuttavia, il quintetto al comando sarà costantemente braccato da alcuni dei superstiti della fuga - tra i quali Bagioli, Guernalec, Pickering, Rolland, Soler e Vermaerke - che sfioreranno il riaggancio ai piedi del Prado. Tuttavia, una nuova accelerazione in testa complicherà i piani dei contrattaccanti, che si sono peraltro spaccati in due: Pickering e Soler hanno distanziato Bagioli, Jungels (comprensibilmente passivo a ruota) e Vermaerke. 

Lo scenario cambia ancora sulla penultima salita del menu: Denz perde contatto sulle pendenze più dure dagli altri compagni di ventura, che hanno peraltro guadagnato terreno su Soler e Pickering. A ridosso della vetta, poi, esce di scena anche Rolland: Bernal, Braz Afonso e Landa al comando con 1' circa sul britannico della Bahrain Victorious e sullo spagnolo della UAE Emirates-XRG, che viaggiano in compagnia di Denz, Jungels e Vermaerke. Alle loro spalle, invece, gli uomini della Bahrain - pilotati dall'italiano Antonio Tiberi (Bahrain) - hanno imposto una nettissima selezione in gruppo, ora ridotto a una quindicina di unità. Tra gli staccati più o meno eccellenti, spicca il belga Junior Lecerf (Soudal), rivale del norvegese Torstein Traæn (Bahrain) per un posto nella top 10. Molto affaticati anche l'austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) e l'italiano Giulio Pellizzari (Red Bull): se il marchigiano resterà in compagnia della maglia rossa, il danese Jonas Vingegaard (Visma), l'austriaco perderà terreno fino al traguardo (anticipato, come vedremo tra poco). 

Il terzetto al comando - ormai irraggiungibile per il resto della compagnia - marcia spedito fino ai -16, quando Braz Afonso sarà costretto a defilarsi per un incidente meccanico. Nel frattempo, i social network rilanciano le immagini della contestazione pacifica dei manifestanti filopalestinesi sulla salita finale: nonostante l'intervento della Guardia Civil per liberare il passaggio delle auto della carovana, incolonnate ai -3 dall'arrivo, gli organizzatori saranno costretti a cancellare la scalata a Castro de Herville. 

A differenza di ciò che era accaduto a Bilbao, però, la direzione di corsa assegnerà regolarmente il successo di tappa, seppure amputata degli ultimi 8 chilometri. Il traguardo è fissato in cima a uno strappo: Bernal lancia la sua progressione ai 200 metri, regolando facilmente Landa, forse all'oscuro di ciò che avevano appena deciso gli organizzatori. Fatto sta che il colombiano conquista il suo 3° successo stagionale - il 22° da professionista - davanti a Landa, Rolland (a 7"), Denz e Braz Afonso, distanti 1'02" dal vincitore. 6° Jungels a 1'10", poi Vermaerke, Pickering (entrambi a 1'12"), Quinn e Molard, attardati di 2'50". Gli uomini di classifica - con l'eccezione di Gall (segnalato a 6'46") - chiuderanno a 5'52".

Classifica generale: Vingegaard in maglia rossa con 46" sul portoghese João Almeida (UAE Emirates-XRG), 2'38" sull'australiano Jai Hindley (Red Bull-BORA-Hansgrohe), 3'10" sul britannico Tom Pidcock (Q36.5) e 4'21" su Pellizzari, che ha scavalcato Gall, benché di soli 3". Traæn scavalca Lecerf al 9° posto. 

Results powered by FirstCycling.com

Ancora un arrivo in salita sul Morredero

Alla vigilia della cronometro di Valladolid, la Vuelta propone una nuova escursione in quota sulle cime castigliane: la 17ª tappa (O Barco de Valdeorras-Alto de El Morredero, 143,2 km) vivrà il suo zenit sulla salita conclusiva, un 1ª categoria di 8,8 km al 9,7% di media. I primi 5 km non lasciano tregua: pendenze stabilmente in doppia cifra, con un picco del 16% nella parte iniziale. A seguire, la strada si addolcisce un po', oscillando costantemente tra il 7% e l'8%. Prima di affrontare il Morredero, la corsa si sviluppa su un percorso piuttosto frastagliato, anche se caratterizzato da un solo altro GPM: il Paso de las Traviesas, un 3ª categoria di 7,8 km che salgono al 4,1%.

Collegamento su Discovery+ ed Eurosport 1 - per i clienti DAZN, Prime Video Channels e TIMVision - dalle 14.30.

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Carmine Marino

Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre '23.