
Del Toro: "I leader sono Ayuso e Yates, se serve li aiuterò". Van Aert: "Puntavo questa tappa"
Le dichiarazioni dei protagonisti della nona tappa: Van Aert esulta per la vittoria agognata, Del Toro indica Ayuso e Yates come leader e Roglič guarda avanti
Wout van Aert ha vinto la nona tappa del Giro d'Italia 108, da Gubbio a Siena, battendo in volata Isaac Del Toro, che sfila la maglia rosa a Diego Ulissi: ora il messicano ha 1'13" di vantaggio sul compagno di team Juan Ayuso, che gli cede la maglia bianca. Terzo posto per Giulio Ciccone. Mads Pedersen conserva la maglia ciclamino, Lorenzo Fortunato la maglia blu.

Ecco le dichiarazioni dei principali protagonisti della nona tappa:
Wout van Aert: “Sentivo che doveva succedere che vincessi qui”
“È semplice dire che questa vittoria significa molto per me. Quasi non riesco a spiegarlo. Sentivo che doveva succedere che vincessi qui. È qui che è iniziata la mia carriera su strada nel 2018 e vincere oggi, dopo un lungo periodo in cui non ho ottenuto risultati, mi fa stare molto bene”.
Riguardo al suo duello con Isaac Del Toro durante la tappa, Van Aert ha ammesso: "Ha corso in modo incredibile. Mi sentivo male a non poterlo seguire, ma è un concorrente per il mio compagno di squadra Simon Yates, quindi ho dovuto lasciargli fare il lavoro".
Nonostante non avesse dovuto fare lavoro di testa nel finale, seguire Del Toro sull'ultima salita non è stato facile: "Ma anche allora ho dovuto davvero andare al limite nelle strade di Siena. Conoscendo bene il finale, sono riuscito a fare il sorpasso nelle ultime curve".
Infine, ha descritto le sue sensazioni nel finale: "Il lattato era ovunque e non ho fatto un'ottima ultima curva, l'ho quasi mancata. Ma se passi per primo lì, sei molto vicino al traguardo. Lo so dopo le mie partecipazioni alla Strade Bianche".
In conferenza stampa, Van Aert ha poi aggiunto:
"Sono felicissimo, per me vuol dire tanto vincere al Giro d’Italia, soprattutto tornare a vincere dopo un periodo così lungo e con momenti difficili.
Ho studiato bene il finale, lo conosco bene dalla Strade Bianche e penso che l’esperienza alla Strade Bianche mi abbia aiutato molto.
Sapevo che è molto difficile superare qualcuno nel finale, e probabilmente se avessi avuto gambe migliori ci avrei provato sul tratto più ripido. Sapevo che c’era questa curva a destra ed era l’unico momento in cui avrei potuto passare Del Toro. Ho sfruttato l’esperienza alla Strade Bianche per farlo.
Sono molto emozionato, tante cose mi passano per la testa. Questo è un posto speciale, forse il posto più bello dove finire una corsa.
Una piazza così bella, con tifosi così vicini… è quasi un’arena. Veramente emozionante. Mi è sempre venuto il desiderio di vincere, oggi sono riuscito ad entrare nell’élite di coloro che hanno vinto in tutti i Grandi Giri.
Il mio obiettivo principale era vincere una tappa qua. Avrei voluto anche indossare la maglia rosa e ci sono andato molto vicino, però nei giorni successivi ho perso troppo tempo.
Quindi forse anche per questo questa vittoria vale ancora di più, per me e per la squadra.
Non abbiamo mai mollato, ci siamo andati vicini più volte nelle tappe precedenti, e spero che questa vittoria possa cambiare il Giro anche per i miei compagni di squadra. Abbiamo corridori adatti a ogni terreno.
Oggi mi sono sentito bene tutto il giorno. Il mio livello non è ancora al massimo, quindi devo riuscire a crearmi situazioni favorevoli.
Prima della tappa pensavo che avrei potuto vincere con una fuga da lontano, non pensavo che ci sarebbero stati dei team con la voglia di controllare la tappa.
Quindi, quando ho visto che non ero nella fuga, ho pensato di aver sprecato la mia occasione migliore per vincere.
Poi la Q36.5 ha lavorato, ha controllato la fuga, e dal secondo settore la situazione è andata a mio favore, anche perché c’era un corridore di classifica che voleva stare davanti e fare ritmo per riprendere la fuga.
Stavo bene però già anche nel primo settore. La dinamica della corsa è cambiata dopo la salita: la Ineos ha approfittato della situazione con tanti corridori, ed è stato il primo momento in cui, rimanendo davanti, ho creduto che avrei potuto vincere.
Sicuramente festeggeremo con una bella bottiglia di vino. Siamo in Toscana, abbiamo anche passato la cantina di Antinori, quindi stasera sarà il momento per noi di celebrare.
L’Italia è la mia nazione preferita per le vacanze e anche per andare in bici. Il Giro mi sta aiutando a scoprire nuove regioni e nuovi posti."
Isaac Del Toro: "Ayuso e Yates restano i leader. No, non credo che dovrò parlare con Ayuso, va bene così"
Ai microfoni RAI, Isaac Del Toro ha rilasciato una prima intervista: "È troppo presto per dire se posso portare la maglia rosa a Roma, è come un sogno, per me è incredibile essere in questa posizione oggi. La verità è che volevo vincere oggi, ho avuto tanta fortuna prima, non posso non essere contento.
Io dovevo solo essere attento e aspettare il momento giusto. Con Juan abbiamo un buon rapporto e siamo amici, non credo che dovrò parlare con lui, va bene così. L'ultima settimana sarà dura, dovremo essere lì come squadra, ci aiuteremo l'un l'altro se sarà necessario. La nostra squadra è incredibile, io sono contento, speriamo nell'ultima settimana."
In conferenza stampa il messicano ha poi aggiunto:
"Sicuramente una grande giornata, siamo fiduciosi, però penso sempre che Ayuso e Adam [Yates] saranno i leader del team.
La situazione è favorevole per noi, non credo però che sarò io il leader del team.
Quando c'è stata la caduta sono rimasto davanti, ho chiesto alla radio cosa dovevo fare, mi hanno detto di continuare ad andare visto che c'era Egan Bernal molto pericoloso davanti, però allo stesso tempo ho detto agli altri che non potevo tirare.
Sentivo che da dietro stavano lavorando per cercare di riportare indietro Ayuso, però poi nel finale ho dovuto sfruttare una situazione che era positiva.
Certamente c'è stata anche più collaborazione, ma capisco che van Aert, avendo dietro Simon Yates come leader della generale, non poteva aiutarmi più di tanto.
Però io penso che alla fine sia andata bene così, ho qualche rimpianto per il finale, non so come andrà la crono.
Sicuramente Ayuso ha una crono più forte di me e sarà la prova più lunga mai affrontata, quindi sarà un bel test non solo per questo Giro ma anche per il futuro."
Non sono il leader della UAE, i leader sono Ayuso e Yates.
Oggi ho sfruttato la situazione che era favorevole per me, vedremo cosa potrà succedere, loro hanno esperienza nelle corse a tappe e molta fiducia.
Io sinceramente dico che non posso essere sempre fiducioso perché è una parola anche un po’ pericolosa, però voglio credere in me stesso, perché sono l’unico che può credere in me stesso — e se non lo faccio io, chi lo fa?
Avere la maglia rosa addosso è qualcosa di incredibile, è un’emozione indescrivibile, è qualcosa che sognavo fin da bambino e adesso vivere un’emozione del genere è veramente strepitoso.
Me la godrò nel giorno di riposo.
Vedremo poi come la corsa andrà, sicuramente se Ayuso e Yates saranno bene, come hanno fatto vedere nelle prime tappe, li aiuterò — anche con la maglia rosa addosso."
Primož Roglič: "A volte guadagni, a volte perdi, è ancora lunga"
“È stata dura. Il ritmo era incredibilmente alto e io, nelle retrovie, di certo non mi sentivo il corridore più forte in gara. Dobbiamo accettare questo. La tappa è finita. Ora vedremo come affrontare il resto di questo Giro. Lo sai, a volte vinci, a volte perdi. È ancora lunga, ora per prima cosa devo valutare le ferite e provare a recuperare.”
Ben Turner: “Giornata folle”
“È stata una giornata un po’ folle. Siamo stati fortissimi come squadra, davvero. Davvero, davvero forti. Penso che abbiamo dimostrato grande dominio, presenza, ciò che siamo davvero capaci di fare in corsa. E sono davvero orgoglioso di questo e di come tutto è andato oggi. Avevamo un piano. Se è successo qualcosa… non so davvero cosa sia successo. Non credo nemmeno di averlo capito quando l’ho rivisto. Ma sono davvero molto orgoglioso di tutti e c’è molto di positivo per il futuro”
Domenico Fortunato: “Abbiamo contenuto il distacco, bene così”
No, non è una delusione perdere la maglia rosa a squadre oggi, Quando abbiamo visto com’era la giornata, abbiamo pensato: ‘Ok, abbiamo perso la maglia, ma abbiamo contenuto il distacco.’ Siamo rimasti tutti insieme, siamo arrivati a Siena con cinque minuti, cinque minuti e mezzo… non lo so, ma va bene così.
Non siamo caduti, non siamo qui per la classifica generale, quindi un giorno potremmo anche riprendere la maglia rosa in squadra e andrà bene. Da qui a domenica restiamo tranquilli, c’è la cronometro e dopo sabato e domenica si riparte da zero per noi."
Mads Pedersen: “Ciccone può fare bene in GC”
"Il nostro piano era assicurarci di entrare per primi nel primo settore di sterrato, e poi volevamo fare selezione così che Ciccone avesse meno stress per il resto della corsa, e penso che ci siamo riusciti molto bene. Non sono venuto qui per vincere questa tappa, sono venuto per aiutare i miei compagni.
Sì, sapevamo già dall’inizio della corsa che Ciccone era forte, e oggi ha dimostrato ancora di essere in ottima forma, quindi il suo momento arriverà. Come ho già detto, penso che possa fare bene in classifica generale."