
Giro d'Italia 2025 - 15a tappa: è solo l'aperitivo
Il Grappa potrebbe essere buono per attaccare, ma di strada da fare ce ne sarà ancora tanta: chi avrà coraggio? Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
Al Giro d'Italia 2025 ancora una volta il gruppo troverà sul suo cammino una salita molto importante ad un'elevata distanza dal traguardo: stavolta è il turno del Monte Grappa, salito però dalla Strada Cadorna, relativamente agevole. Per la 15a tappa valgono un po' le stesse considerazioni fatte per l'11a, anche se l'assenza di grandi pendenze e un numero maggiore di km in fondovalle nel finale, la rende forse ancora meno adatta per attaccare; viceversa potrebbero giocare a favore di tentativi da lontano la presenza del giorno di riposo all'indomani e il fatto di essere sulle Alpi, pregiudizio che al Giro ha sempre un certo peso nella mente di squadre e corridori. Già nei primi 100 km, nel complesso abbastanza semplici, non mancano alcune difficoltà: un primo blocco di ondulazioni si incontra dopo Vittorio Veneto e culmina nell'immancabile passaggio dal Muro di Ca' del Poggio (1.1 km al 12.3%, max 19%); il secondo arriva invece da Pederobba in avanti, sulle colline ai piedi del Monte Grappa. La lunga salita dalla Strada Cadorna (in tutto 25.1 km al 5.7%) è nettamente divisa in un primo troncone di 12 km al 6.8% (max 11%) e in un secondo di 8.3 km al 6.5%; pendenze dunque non terribili, anche se la lunghezza della salita unita alle tante tossine accumulate nelle prime due settimane possono renderle più difficili da sopportare. In vetta mancano 90,4 km all'arrivo, di cui 25 sono di discesa. Qui si incontrano 10 km di pianura, il tratto in lieve ascesa verso Arsiè e Fastro, quindi la discesa dalle Scale di Primolano, con cui si arriva ai piedi della salita di Dori (16.4 km al 5.4%): tutto fuorché tremenda, presenta pendenze un po' più marcate nei primi 4 km (media 5.6%, max 9%) e, soprattutto, negli ultimi 5.5 km (media 6.2%, max 9%). Se sul Grappa non succede niente, queste pendenze non bastano sicuramente a smuovere la corsa, anche se bisogna sperare di non avere una giornata storta, perché su certe salite se si salta si prendono vagonate di minuti in men che non si dica. Forse più intrigante è lo strappo di Lazzaretti (1.5 km al 7.7%), posto ad una ventina di km dal traguardo, i quali sono lievemente ondulati, ma privi di grandi asperità. Un ultimo zampellotto (300 metri al 4%) si incontra a Pennar, quando mancano 3.5 km all'arrivo.
Le salite del giorno
Anche per oggi forniamo i dettagli di tutte le salite, riprodotti affidandosi alle tracce pubblicate su Strava da RCS (in verità il Monte Grappa è ripreso direttamente dal profilo di SDS). È interessante soprattutto vedere meglio lo strappo di Lazzaretti che può essere l'ultimo momento buono per assestare un attacco violento.


Gli ultimi km

Fari puntati su…
Non si sapeva se qualcuno avrebbe avuto il coraggio di muoversi sul San Pellegrino in Alpe, eppure Egan Bernal (INEOS Grenadiers) ci ha provato, pur avendo un ritardo in classifica inferiore rispetto a quello che ha adesso. Dal Grappa ad Asiago il percorso è molto meno nervoso che dall'Alpe e Castelnovo ne' Monti e questo rende per certi versi ancora meno probabile attaccare. Però siamo alla vigilia del giorno di riposo, quindi non ci saranno grandi timori. Inoltre, come già accennato, la grande confusione avvenuta a Gorizia ha allontanato molti dei favoriti in classifica, quindi per molti corridori risulta adesso più che mai necessario muoversi anche da lontano e sfruttare tutte le occasioni a disposizione.
Tra questi Antonio Tiberi (Bahrain - Victorious), che però forse domani preferirà stare a guardare, in modo da recuperare al massimo le botte e rimettersi in gioco dopo il giorno di riposo, nel tappone di Brentonico.
Chi invece non ha per forza bisogno di muoversi da lontano è Richard Carapaz (EF Education - EasyPost): l'ecuadoriano ha guadagnato ulteriormente su tutti, fatta eccezione per i primi due della classifica, e in un finale di questo tipo potrebbe piazzare un'altra rasoiata simile a quella di mercoledì per vincere la tappa e rosicchiare altri secondi, qualora i big si giocassero il successo parziale. I due atleti, appena tirati in ballo, ai primi due posti, ovvero Isaac del Toro (UAE Team Emirates - XRG) e Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike) correranno invece di rimessa guardando le mosse degli altri, così come Juan Ayuso (UAE Team Emirates - XRG) che a questo punto a maggior ragione non può imporsi come capitano unico, visto il vantaggio accumulato dal compagno in maglia rosa
Senza dover necessariamente passare in rassegna tutti gli uomini di classifica, ovviamente va detto che l'elemento chiave di questa tappa sarà come sabato scorso e mercoledì lo sgancio della fuga. Il rischio che nella fuga entrino uomini pericolosi da tenere sotto controllo è assolutamente possibile; inoltre sia per questo motivo sia perché le tappe da fuga sono sempre ambitissime, potrebbe essere molto complicato tirar via quella giusta. E chissà che coe avvenuto nell'8a e nell'11a tappa non serva imboccare la salita più dura per vedersi sganciare il tentativo buono. Ecco che potremmo di nuovo vedere i big entrare subito in azione in un contesto di affaticamento generale che si farà ancor più sentire adesso che è finita pure la 2a settimana di corsa.
In fuga rivedremo senz'altro Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) che dopo aver ripreso fiato può andare a caccia di un altro 1a categoria, sapendo di poter riprendere fiato nel giorno di riposo. Chi gli stava più addosso nella speciale classifica degli scalatori è rimasto a secco nelle ultime tappe, quindi capire chi in questo momento può cercare di scalzarlo è difficile. Per ora deve guardarsi proprio dagli uomini di classifica. Ma in generale dovrà conquistare ancora qualcosa, perché nell'ultima settimana anche un corridore a 0 punti ha lo spazio per superarlo.
Non mancano nomi di corridori fuori classifica che potrebbero cercare il successo di tappa: abbiamo già visto in azione Nairo Quintana (Movistar Team), Louis Meintjes (Intermarché - Wanty), Wout Poels (XDS Astana Team), Pello Bilbao (Bahrain - Victorious), Luke Plapp (Team Jayco AlUla) e Wilco Kelderman (Team Visma | Lease a Bike). Altri sono piuttosto ben posizionati in classifica generale e potrebbero approfittare della giornata per cercare di inserirsi nelle posizioni alte: Chris Harper (Team Jayco AlUla), Max Poole (Team Picnic PostNL), Einer Rubio (Movistar Team) e Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta). Nella stessa zona della classifica si trova anche Giulio Pellizzari (Red Bull - BORA - hansgrohe): il marchigiano deve stare vicino a Roglic in teoria, ma potrebbe anche essere la giusta carta da far muovere per mettere sotto stress l'UAE. E poi ricordiamo che il finale non è necessariamente per scalatori, quindi anche nomi più ibridi possono essere protagonisti: non si può non pensare che provi ancora ad andare in fuga un sempre più pimpante Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike)
Citiamo infine i nomi di altri azzurri che potrebbero essere in fuga e raccogliere un bel risultato: Andrea Vendrame (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Edoardo Zambanini (Bahrain - Victorious), Marco Frigo (Free Palestine - Premier Tech) e Davide Formolo (Movistar Team)
Giro d'Italia 2025, gli orari della quindicesima tappa
La partenza ufficiale verrà data alle 11:36, con arrivo previsto come sempre tra le 17:00 e le 17:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 10:30 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:05), sia su Eurosport/Discovery+ (dalle 11:15 alle 17:45).