Claudio Chiappucci alle spalle di Miguel Indurain e Franco Chioccioli al Giro 1992 © Graham Watson
Giro d'Italia

Giro, che cos'è la maglia azzurra? Tutto quello che c'è da sapere sulla classifica dei GPM

Una guida ragionata a pochi giorni dal via della corsa rosa

06.05.2025 17:54

Gli scalatori: una specie sempre più rara nel ciclismo degli anni Duemila, dominato dai polivalenti di professione. Cosa resta, dunque, dei grimpeur di razza che, fino a qualche anno fa, lottavano per la vittoria finale delle grandi corse a tappe? Il loro unico baluardo è la classifica dei GPM, a meno che non diventi anch'essa terreno di conquista dei grossi calibri. A pochi giorni dal via del 108° Giro d'Italia, ripercorriamo la storia di questa speciale graduatoria a punti, abbinata da oltre un decennio alla maglia azzurra

Che cos'è la maglia azzurra

Benché la classifica degli scalatori esistesse dal 1933, la maglia verde dei GPM è stata ufficialmente istituita soltanto nel 1974, quando fu vinta dallo spagnolo José Manuel Fuente, che aveva già primeggiato tra gli scalatori nelle tre edizioni precedenti, ma senza un riconoscimento ufficiale. I corridori iberici rafforzarono ben presto la loro fama di arrampicatori, dominando questa classifica anche negli anni successivi: uno dopo l'altro, scorrono sul libro d'oro i nomi di Francisco Galdós - che contese a Fausto Bertoglio anche la vittoria finale del Giro 1975 - Andrés Oliva (1976) e Faustino Fernández (1977). La maglia verde fu tabù per gli italiani fino al 1979, quando s'impose il veneto Claudio Bortolotto, che avrebbe conservato il trono degli scalatori anche nei due anni seguenti. A proposito di plurivincitori: tre successi per il varesino Claudio Chiappucci (1990-1992-1993), due a testa per il belga Lucien Van Impe (1982-1983), per il trentino Mariano Piccoli (1995-1996) - che si sarebbe poi reinventato… velocista - e per i colombiani José Jaime González (1997-1999) e Freddy González (2001-2003). Segni particolari: sia Van Impe, sia Chiappucci hanno vestito più volte la maglia a pois di miglior scalatore al Tour de France (6 in tutto per il vincitore della Grande Boucle 1976, un paio per il Diablo). Ancora: il buon Chepe mancò la tripletta nel 2000, perché il suo rivale Francesco Casagrande - appaiato al colombiano nella classifica finale - aveva collezionato un numero superiore passaggi in testa ai GPM di 1ª categoria. Lo stesso corridore toscano fu espulso dal Giro 2002 mentre era in testa alla classifica degli scalatori: un filmato amatoriale acquisito dalla giuria alla fine della tappa di Conegliano documentò una scorrettezza di Casagrande ai danni del colombiano Freddy Garcia in cima alla salita di Castelnuovo.

È capitato abbastanza di rado, invece, che il titolare della maglia verde sia stato anche il vincitore assoluto della corsa rosa: il primo a riuscirci è stato lo statunitense Andrew Hampsten, che centrò la doppietta nel 1988, l'anno della scalata da tregenda al Passo Gavia. L'accoppiata riuscì 10 anni dopo a Marco Pantani, che si sarebbe ripetuto anche l'anno seguente se solo non fosse stato espulso dalla corsa per i fatti di Madonna di Campiglio. Altre due accoppiate nel XXI secolo: il britannico Christopher Froome vestì di rosa e di verde nel 2018, ribaltando il Giro con l'attacco solitario nella tappa del Colle delle Finestre. Lo sloveno Tadej Pogacar fece altrettanto un anno fa, aggiudicandosi peraltro tutti gli arrivi in quota della corsa, con l'eccezione del Passo Brocon. Tra gli ex vincitori del Giro, invece, Stefano Garzelli è stato l'unico a incorniciare la maglia verde dopo aver vinto la classifica generale: il varesino conquistò il primato tra gli scalatori nel 2009 e nel 2011. 

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Stefano Garzelli in maglia verde al Giro d'Italia 2011 © Giessegi

Dal verde all'azzurro

A partire dal 2012, il nuovo sponsor della classifica dei GPM - un famoso istituto bancario che riporta nella sua ragione sociale l'antico toponimo della città di Milano - impose una netta variazione cromatica, con il passaggio dal verde all'azzurro. Il nuovo corso fu inaugurato dall'abruzzese Matteo Rabottini, che si aggiudicò in quell'edizione anche il traguardo in quota di Piani dei Resinelli. Tanti campioni di primo livello nel novero dei vincitori recenti della maglia azzurra: gli italiani Giovanni Visconti (2015) e Giulio Ciccone (2019, l'ultimo dei corridori di casa a vincere questa speciale classifica), lo spagnolo Mikel Landa (2017), il francese Thibaut Pinot (2023). Le fughe da lontano hanno rinfrancato anche molti outsider: tra di essi, il colombiano Julián Arredondo (2014), il portoghese Ruben Guerreiro (2020), il francese Geoffrey Bouchard (2021) e l'olandese Koen Bouwman (2022). 

Il sistema di punteggio

Il Giro d'Italia in rampa di lancio propone in tutto 54 Gran Premi della Montagna così ripartiti: 15 di 4ª categoria, 14 di 3ª categoria, 13 di 2ª categoria e 11 di 1ª categoria, a cui bisogna aggiungere la Cima Coppi, il Colle delle Finestre, nella penultima giornata di corsa. Nelle prossime righe il meccanismo di ripartizione dei punteggi:

4ª categoria: 3 punti al 1°; 2 p. al 2°; 1 p. al 3°

3ª categoria: 9 punti al 1°; 4 p. al 2°; 2 p. al 3°; 1 p. al 4°

2ª categoria: 18 punti al 1°; 8 p. al 2°; 6 p. al 3°; 4 p. al 4°; 2 p. al 5°; 1 p. al 6°

1ª categoria: 40 punti al 1°; 18 p. al 2°; 12 p. al 3°; 9 p. al 4°; 6 p. al 5°; 4 p. al 6°; 2 p. al 7°; 1 p. all'ottavo.

Cima Coppi: 50 punti al 1°; 30 p. al 2°; 20 p. al 3°; 14 p. al 4°; 10 p. al 5°; 6 p. al 6°; 4 p. al 7°; 2 p. all'ottavo; 1 p. al 9°

Ricordiamo, infine, che i quattro arrivi in salita (Tagliacozzo, 1ª categoria; Vicenza/Santuario Monte Berico, 4ª categoria; San Valentino/Brentonico, 1ª categoria; Sestriere, 3ª categoria) assegneranno punteggio doppio. 

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Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20