
Giro d'Italia 2025 - 9a tappa: Strade Bianche in rosa
Un saliscendi continuo che per 30 km si corre sugli sterri senesi, per creare un po' di caos. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
La 9a tappa del Giro d'Italia 2025 è l'ultimo atto di un trittico estremamente insidioso che lascia l'Appennino per raggiungere le Crete Senesi, mettendo insieme 29.6 km di strade bianche negli ultimi 68 km. Ma proprio come avviene a marzo il fondo stradale non sarà l'unica difficoltà: pur senza salite appariscenti, da Mercatale di Cortona in poi si accumulano oltre 2500 metri di dislivello in appena 135 km, composti perlopiù da brevi muri in doppia cifra che metteranno tanta fatica nelle gambe, già affaticate dalle due cavalcate appenniniche. Proviamo ad enumerarne il maggior numero possibile, dandovi qualche dato dei singoli strappi, utile non tanto in sé quanto a comporre il quadro complessivo: il GPM di La Cima si raggiunge formalmente in 4.9 km al 6.8% (in verità è forse più breve e più ripida; max 10%), dopodiché si incontrano pendenze docili per arrivare sotto Cortona (circa 1 km al 5%) e 3 zampellotti per giungere a Farneta; qui le cose si fanno più complicate con strappi tosti a Foiano (1.2 km al 5%, max 10%), Castellina (700 metri al 7%, max 12%) e Sinalunga (800 metri al 10%, max 15%); adesso gli strappi si fanno salite per raggiungere Poggio del Castagnolo (3.5 km al 5%, max 12%) e Colombaio (1.7 km al 4%, max 10%). Una specie di discesa interrotta da zampellotti a Montisi e San Giovanni d'Asso fa respirare prima di entrare nella polvere; proprio qui ha inizio la fase forse più intrigante della tappa, che somma 26.7 km di strade bianche in soli 33.7 km, peraltro con 3 settori molto lunghi e raramente pianeggianti: il primo settore è aperto dallo strappo del Poggione (600 metri al 6.5%), seguito da una discesa tecnica e dall'immediata risalita a Pieve a Salti (circa 2 km al 5.8%, max 10%); scesi a Buonconvento bastano pochissimi km pianeggianti per imboccare il secondo settore, aperto dalla salita di Serravalle (2.3 km al 3.8%, irregolari con punte fino all'11%) e poi scandito da brevi zampellotti sparsi; appena usciti si entra subito nel terzo settore, il più duro di questa tappa e tra i più duri della Strade Bianche di marzo, con lo strappo di Panìco (500 mt al 9%, max 12%) e la lunga salita di San Martino in Grania (5.9 km al 2.8%) che ufficialmente ha una massima del 12% ma in verità ha punte almeno fino al 15% (forse anche di più). I successivi km sembrano semplici sulla carta, ma di pianura in verità non ce n'è, con almeno due zampellotti prima di Arbia, la salitella di Casanova Pansarine (1 km al 3%) e lo strappo verso Monteaperti (500 metri al 6%, max 10%); si incontra adesso il quarto settore tutto in salita per arrivare a Vico d'Arbia (500 metri al 10.4%, max 20%), seguito a stretto giro dal tremendo risciacquo su asfalto lungo la strada di Pieve a Bozzone (20%) e dall'ultimo settore di Colle Pinzuto, anche questo tutto in salita (2.2 km al 4.4%, max 15%), in vetta al quale sono anche assegnati gli abbuoni in secondi, quando mancano 14 km all'arrivo. Qui si salteranno Le Tolfe, salendo sulla collina dell'Osservanza (circa 2 km al 4%), per poi lambire l'Ospedale universitario e tornare sul percorso di marzo con lo strappo di Vico Alto (400 metri al 9%); la salita a Palazzo Diavoli (1.2 km al 5%) e la discesa dei Cappuccini precedono come di consueto il muro di Via Santa Caterina (max 16%) prima delle curve in lieve discesa nel centro storico e dell'ingresso in Piazza del Campo da San Martino.
Le salite (e gli sterrati) del giorno
Le salite sono spesso brevi, ma le pendenze sono veramente arcigne. Proviamo ad offrirvi una panoramica delle ondulazioni più cattive, concentrandoci ovviamente sui 5 settori di strada bianca. In questo non ci siamo sempre affidati alla traccia caricata su Strava dall'organizzazione, ma anche a misurazioni fatte sul campo in occasione di una Strade Bianche di alcuni anni fa.



Gli ultimi km

Fari puntati su…
Per molti aspetti, le premesse da fare su questa tappa sono analoghe a quelle fatte per la tappa precedente. La principale differenza sta nell'avvio veloce, con il dislivello che viene accumulato solo a partire dal primo GPM, dopo quasi 50 km di gara corsi su strade pianeggianti o in discesa. Proprio in questi km capiremo che andamento prenderà la tappa: se la fuga sarà composta da pochi uomini e andrà via abbastanza facilmente, potrebbe essere il segno che i favoriti attendono il finale per giocarsi anche il successo di tappa; se invece (com'è probabile) le squadre la reputano una tappa da fughe vedremo una grande lotta per entrare in fuga, proprio come avvenuto l'anno passato verso Rapolano, con la prima parte di gara corsa a velocità folli.
Va però detto che siamo alla vigilia del giorno di riposo, dunque chi avrà voglia di muoversi potrà farlo senza dover conservare energie per l'indomani. Ciò aumenta le possibilità che possa uscirne una frazione davvero importante nell'economia di questo Giro.
Il fatto che Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), il principale favorito di questa tappa in quanto già vincitore della Strade Bianche, sia ancora in classifica complica molto la lettura della corsa, anche perché la sua squadra probabilmente non ha le forze per tenere la fuga a tiro ed andarla a riprendere. Potrebbe avere una mano dalla INEOS Grenadiers di un Egan Bernal che con lo sterrato ha sempre avuto confidenza, sia nei Grandi Giri (lo ricordiamo vincitore sull'impennata di Campo Felice), sia nelle classiche (è già salito sul podio della Strade Bianche). Tra gli uomini di classifica potrebbe essere quello più interessato di tutti a fare corsa dura e giocare a carte scoperte, anche perché sappiamo benissimo che nella classica di marzo, chi attacca riesce quasi sempre a prendere il coltello dalla parte del manico.
Per tutti gli altri uomini di classifica è invece difficile fare previsioni: Juan Ayuso (UAE Team Emirates - XRG) non ha mai corso la Strade Bianche, ma al suo fianco c'è un Isaac del Toro che quest'anno ha fatto un dignitoso 33° posto ed ha anche un po' di esperienza nel cross; Primož Roglič (Red Bull - BORA - hansgrohe) l'ha corsa alcune volte (riuscendo sempre a finirla) nei primi anni di carriera e in modo analogo Antonio Tiberi (Bahrain - Victorious) vi ha partecipato solo una volta al secondo anno da professionista, peraltro come rimpiazzo dell'ultimo minuto, portandola però a termine (fatto non del tutto banale). Sembrerebbero adatti Richard Carapaz (EF Education - EasyPost) e Giulio Ciccone (Lidl - Trek), ma il primo in tante partecipazioni non è mai stato nelle parti alte delle classifiche (pur giungendo sempre al traguardo) e il secondo ha partecipato una volta sola; inoltre Giulio lo ricordiamo in difficoltà nella tappa di Montalcino del 2021, anche se lì si stacco sulla dura salita finale in asfalto e non propriamente sullo sterrato.
L'imprevedibilità regna quindi sovrana e provare a ipotizzare un canovaccio è assai complicato. Forse proprio la mancanza di esperienza su questo terreno potrebbe suggerire cautela alla maggior parte dei big, ma proprio per questo chi invece ha confidenza con gli sterri senesi (dicevamo di Pidcock e Bernal) forse farebbe bene a cogliere l'occasione per mettere sotto stress i due principali favoriti.
Rimane il fatto che è molto probabile che il vincitore della tappa esca dalla fuga che nascerà in avvio, dove potrebbe inserirsi innanzitutto Wout van Aert (Team Visma | Lease a Bike), che si dice in miglioramento e ritroverà le strade su cui già ha vinto a marzo ormai di qualche anno fa. Con lui probabilmente vedremo l'altro grande nome delle classiche Mads Pedersen (Lidl - Trek), con il doppio obiettivo di prendere punti ai traguardi volanti e lasciare che la propria squadra (da adesso al servizio di Ciccone) possa restare coperta fino alle fasi finali. Per il danese lo sterrato non è certo un problema, ma l'altimetria è ben più arcigna di un Giro delle Fiandre e forse potrebbe essere troppo per lui. In casa Lidl-Trek potrebbe essere un nome buono quello di Mathias Vacek che però per ora nella classica di marzo ha raccolto due DNF (proprio come Mads).
Giro d'Italia 2025, gli orari della nona tappa
La partenza ufficiale verrà data alle 13:06, con arrivo previsto come sempre tra le 17:00 e le 17:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 12:15 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:05), sia su Eurosport/Discovery+ (dalle 12:30 alle 17:45).