Ben O'Connor vince la diciottesima frazione del Tour con arrivo 2025 a Courchevel ©Le Tour
Professionisti

Tour de France 2025: O'Connor trionfa a Courchevel, Pogačar sventa i piani della Visma

La tappa regina della Grande Boucle vede l'assolo dell'australiano. Pogačar resiste agli attacchi di Vingegaard e ipoteca il Tour. Resta aperta la lotta per il podio

Sono arrivate due sentenze dalla diciottesima tappa del Tour de France 2025: la prima è l'ennesima affermazione del talento e della caparbietà di Ben O'Connor. L'australiano si è prodotto in un assolo sul Col de la Loze, una salita che due anni fa lo vide protagonista di un'azione altrettanto decisiva, seppur come gregario, per la vittoria del suo allora compagno Felix Gall. Pur nella sua discontinuità, lo scalatore aussie ha di nuovo mostrato il coraggio necessario per attaccare un gruppo con Pogačar, Vingegaard e Roglič, prima ancora di cominciare la tremenda salita finale. È stato premiato con la sua seconda vittoria alla Grande Boucle, dopo quella del 2021, ed è entrato nella top ten della classifica generale.

Ma al di là della vittoria di tappa, tutti gli occhi erano puntati sull'ennesimo duello al vertice tra Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard. Lo sloveno, maglia gialla incontrastata, ha risposto con fermezza al piano promesso e orchestrato dalla Visma-Lease a Bike, che cercava un ultimo tentativo di sovvertire la classifica. Sulla Madeleine, la squadra olandese ha provato a isolare Pogačar, con Vingegaard che ha lanciato il suo attacco, ma il leader della UAE Emirates ha mostrato una solidità impressionante, neutralizzando ogni offensiva. Con questa ennesima prova di superiorità, Pogačar ha sventato l'ultima minaccia, blindando di fatto la sua quarta maglia gialla. Al netto dell'imponderabile, o di clamorose crisi nell'ultima tappa alpina, il fuoriclasse sloveno si appresta a conquistare il suo quarto Tour de France, un'impresa storica che lo proietterebbe una volta di più tra i grandi del ciclismo, portandolo a meno di 27 anni in un ristrettissimo novero di corridori che possono vantare quattro vittorie (ad oggi, sono cinque quelli che hanno raggiunto o superato tale cifra).

Tour de France 2025, la cronaca della diciottesima tappa

La tappa regina del Tour 2025 partiva da Vif e presentava 171.5 km per quasi 5500 metri di dislivello concentrati in tre salite monumentali, tutte oltre i 1900 metri di quota. Dopo la risalita della valle dell’Oisans e due brevi asperità iniziali, si affrontava il Col du Glandon (21.7 km al 5.1%), irregolare e con tratti oltre il 9%. Una lunga discesa portava a La Chambre, dove iniziava il Col de la Madeleine (19.2 km al 7.9%), molto più regolare ma costantemente impegnativo. Dopo la tecnica discesa verso la Tarantaise e un breve fondovalle, l’ultima ascesa era il Col de la Loze dal versante di Courchevel (26.4 km al 6.5%): una salita interminabile, con tratti durissimi nella parte finale, rampe al 17% e l'arrivo a 2304 metri di quota, dove era posto il Souvenir Henri Desgrange).

Dopo il via, la Lidl-Trek si è subito messa in testa per controllare la corsa e consentire alla maglia verde Jonathan Milan di sprintare per la prima posizione al traguardo volante di Rioupéroux, che era collocato a 23.7 km dal via: incamerati altri venti punti, il friulano metteva una seria ipoteca sulla classifica a punti, che fino a ieri mattina sembrava dover restare in bilico tra lui e Tadej Pogačar (UAE Emirates).

Terminata la no-fly zone imposta dalla Lidl-Trek, il primo a dar fuoco alle polveri, a -146 km dal traguardo di Courchevel, è stato Wout van Aert (Visma-Lease a Bike), che ha portato via un drappello di sei uomini, da cui a sua volta è uscito Tim Wellens (UAE Emirates), mentre Jonathan Milan perdeva le ruote del gruppo principale entrando in modalità risparmio energetico insieme ai suoi gregari.

Ai -143 km dalla conclusione si creava addirittura una grossa frattura nel plotone, con un fitto gruppo di 40 unità comprendente la Polka Dot Lenny Martinez (Bahrain-Victorious), ma non i corridori di classifica. La Visma doveva occuparsi di chiudere la frattura, per consentire a Van Aert un nuovo attacco. Questi, insieme ad Alexey Lutsenko (Free Palestine-Premier Tech), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) e Jonas Rutsch (EF Education-EasyPost), lo raggiungeva dopo circa dieci chilometri.

Nel frattempo, all'inseguimento si portavano Ben O'Connor (Jayco AlUla), Santiago Buitrago (Bahrain - Victorious), Marius Mayrhofer (Tudor), Iván Romeo (Movistar), Samuel Watson (INEOS Grenadiers) e Mattéo Vercher (TotalEnergies), che sulle prime rampe del Glandon (129 km dall'arrivo) venivano ripresi dal gruppo della maglia gialla insieme a Rutsch

Rialzatisi prima Groves e poi Van Aert, in testa restavano Wellens e Lutsenko con poco più di 30". A quel punto Quinn Simmons (Lidl-Trek) lanciava un nuovo contrattacco a cui si accodavano Matteo Jorgenson (Visma-Lease a Bike) e Primož Roglič (Red Bull - BORA - hansgrohe), quinto nella classifica generale a 11'42", oltre Lenny Martinez, Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) e Gregor Mühlberger (Movistar). Nonostante l'aiuto di Wout van Aert per alcuni minuti, pian piano sul gruppo inseguitore rientravano anche Raúl García Pierna (Arkéa- B&B Hotels), Will Barta ed Einer Rubio (Movistar), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), Michael Woods (Free Palestine-Premier Tech) e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility) e da ultimi Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Ben O'Connor e Michael Storer (Tudor ), mentre la UAE Emirates si metteva subito al lavoro in testa al gruppo della maglia gialla di Pogačar

Intorno ai 15 km dallo scollinamento del Glandon, Wellens e Lutsenko venivano ripresi, e la fuga di giornata si ricompattava, pur mantenendo un vantaggio di poco superiore al minuto, con Armirail a lavorare in testa per Gall. All'inseguimento si era però formato un nuovo gruppo con Jordan Jegat (TotalEnergies), Cristián Rodríguez (Arkéa-B&B Hotels), Enric Mas (Movistar), Frank van den Broek (Picnic PostNL), Pablo Castrillo (Movistar) e Luke Plapp (Jayco AlUla), poi raggiunti da Alex Baudin (EF Education - EasyPost) e Clément Berthet
(Decathlon AG2R La Mondiale): gli inseguitori raccoglievano Woods, staccatosi dalla testa, mentre Mas prima e Castrillo poi perdevano presto contatto per essere riassorbiti dal gruppo: per il maiorchino arrivava addirittura il ritiro.

Il gruppo dei fuggitivi sulle rampe del Col du Glandon al Tour de France 2025 ©Tour de France via X
Il gruppo dei fuggitivi sulle rampe del Col du Glandon al Tour de France 2025 ©Tour de France via X

Ai -109 km il gruppo di testa, senza più Barta, scollinava il Col du Glandon con quasi 2' di vantaggio sul gruppo dei migliori: qui Martinez batteva Arensman nella volata per i punti del Gpm, guadagnando 20 lunghezze che gli permettevano di distanziare Pogačar nella classifica della maglia a pois.

A questo punto però il francese doveva desistere e lasciare la testa della corsa, dove Arensman e Jorgenson allungavano in discesa prendendo circa 30" di vantaggio sugli altri otto corridori rimasti: Wellens, O'Connor, Armirail, Rubio, García Pierna, Roglič, Gall e Lutsenko (Mühlberger era stato vittima di una caduta in un tornante).

Una volta iniziato il Col de la Madeleine, a -86 km dall'arrivo, il gruppo di Roglič rientrava su Arensman e Jorgenson, mentre García Pierna, Wellens e Lutsenko perdevano contatto: la fuga toccava il suo vantaggio massimo, a circa 3'.

Nel gruppo maglia gialla, la Visma-Lease a Bike prendeva il comando prima con Van Aert e poi con Tiesj Benoot, rientrando sul gruppo degli inseguitori e scremando il gruppo dei migliori a circa 25 unità: a farne le spese anche Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels), sesto in classifica generale, e Ben Healy (EF Education - EasyPost), nono. Entrambi venivano aiutati da un compagno per non andare alla deriva: Ewen Costiou per Vauquelin e Harry Sweeny per Healy.

Sulla Madeleine arriva l'attacco di Vingegaard

Mentre Roglič aumentava l'andatura in testa ai -10 km dallo scollinamento,  dietro terminava il lavoro della Visma con Victor Campenaerts, che passava il testimone a Simon Yates ai - 6 km dallo scollinamento. Il britannico riportava il distacco dalla testa della corsa sotto il minuto, ma ben presto entrava in azione l'ultimo dei Visma rimasti a Jonas Vingegaard, Sepp Kuss: la sua accelerazione lasciava il solo Tadej Pogačar a ruota di Vingegaard, mentre Florian Lipowitz (Red Bull - BORA-hansgrohe), terzo in classifica generale, perdeva le ruote.

Un chilometro dopo, Vingegaard lanciava il suo attacco alla maglia gialla, che non mostrava segni di cedimento. 

Il danese e lo sloveno rientravano presto sul gruppo di testa, dove trovavano l'aiuto di Jorgenson. In testa restavano ora Tadej Pogačar, Jonas Vingegaard, Ben O'Connor, Einer Rubio, Primož Roglič, Felix Gall e lo stesso Matteo Jorgenson, con Vingegaard che transitava per primo al Gpm: li inseguivano perdendo inesorabilmente terreno Arensman e Lipowitz, che riusciva a contenere il distacco sotto il minuto, rientrando sul neerlandese al termine della discesa.

Ai -40 Jorgenson smetteva di lavorare in testa, così O'Connor ne approfittava per anticipare la salita al Col de la Loze con un allungo a cui si accodavano Rubio e Jorgenson. Dietro Arensman e Lipowitz rientravano su Pogačar, Vingegaard  e Gall. Oscar Onley (Picnic PostNL), quarto in classifica, inseguiva a più di 3', mentre più indietro diversi UAE lavoravano in testa al gruppo di Vauquelin riportandosi sul britannico.

Quando il trio di testa aveva ormai più di 1'30" dal grupo della maglia gialla, Florian Lipowitz prendeva l'iniziativa e si lanciava da solo all'inseguimento. Gall, che aveva perso l'attimo buono, cercava più volte di rimediare, senza che Vingegaard e Roglič gli lasciasse spazio.

Sulle prime rampe del Col de la Loze Jorgenson perdeva contatto dal duo di testa, mentre sul gruppo della maglia gialla, ormai a più di 3', rientravano Jhonatan Narváez (UAE Emirates-XRG), Adam Yates (UAE Emirates-XRG), Kuss, Soler, Sergio Higuita (XDS Astana), Yates, Storer, Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Vauquelin, Jegat, Warren Barguil, Onley e Van den Broek (Picnic PostNL).

Lipowitz rientrava poi su Jorgenson e lo staccava, mentre, alle loro spalle, Simon Yates guidava il gruppo della maglia gialla.

O'Connor resta solo

Ai -15.8 km dall'arrivo Ben O'Connor si involava solo liberandosi della compagnia di Einer Rubio, mentre Lipowitz perdeva pian piano terreno, con più di 2' di ritardo dall'australiano.

Terminato il lavoro di Yates, erano gli UAE a prendere le redini del gruppo maglia gialla.

Mentre sul traguardo iniziava a piovere, Lipowitz, a -5 km dall'arrivo, perdeva contatto dal gruppo maglia gialla, che inseguiva O'Connor con 3' di ritardo ed era seguito da Kuss e Johannessen. Con  Pogačar restavano Gall, Roglič, Onley, Vingegaard, e Adam Yates. Mentre O'Connor si involava verso il traguardo, Adam Yates conduceva il suo capitano fino all'ultimo chilometro, dove arrivava l'attacco di Jonas Vingegaard. Pogačar non concedeva un metro al danese, che si portava dietro anche Onley. Sulla rampa finale arrivava l'accelerazione da seduto della maglia gialla, che staccava prima Onley e poi Vingegaard, passava Einer Rubio e terminava al secondo posto, a 1'45"da O'Connor. Vingegaard arrivava a 9" dallo sloveno, Onley a 13", mentre Rubio a 15".

Domani l'ultimo arrivo in salita, resta aperta solo la lotta per il podio e la maglia bianca

Ora Tadej Pogačar ha 4'26" su Jonas Vingegaard, 11'01" su Florian Lipowitz e 11'29" su Oscar Onley: le prime due posizioni sembrano cristallizzate, mentre Onley oggi si è avvicinato al terzo gradino del podio: domani cercherà di attaccare il Lipowitz e prendere un terzo posto che varrebbe anche la maglia bianca di miglior giovane.

Nella classifica della maglia a punti Jonathan Milan ha guadagnato 3 punti su Pogačar, e domani avrà a disposizione un altro sprint dopo solo 8 km. Per quanto riguarda la classifica a dei Gpm, la situazione si complica per Lenny Martinez, che ora è in terza posizione a 32 punti da Pogačar e a 17 punti da Vingegaard (che domani indosserà la maglia a pois come secondo in classifica): ci sono molti punti in palio domani, ma oggi il francese non è sembrato avere le gambe per potersi giocare la vittoria di tappa che gli servirebbe per rimontare

Domani la diciannovesima tappa del Tour de France 2025 partirà da Albertville per arrivare a La Plagne, con l'arrivo posto al termine di una salita HC di 19 km al 7.2% medio. 

Results powered by FirstCycling.com

Tour de France Femmes 2025, la startlist commentata in tempo reale
Tadej Pogacar si schianta contro l'auto della Visma: "Ha inchiodato all'improvviso"