I 2mila euro di indennità proposti dall’UCI ai team che formano un corridore rappresentano una mancetta, ma vanno nella giusta direzione: monetizzarne il cartellino per dare solidità economica alle squadre e più potere contrattuale ai ciclisti
Il principale organizzatore italiano ha davvero a cuore tutte le proprie corse, o ne considera alcune una seccatura? A giudicare dal trattamento riservato alla Milano-Torino, il dubbio c’è
Dopo l’ossimoro della “cronosquadre individuale” vista alla Parigi-Nizza, abbiamo scoperto un dossier top secret contenente le idee UCI per rendere il ciclismo sempre più spettacolare (Avvertenza: articolo ad elevato tasso di cazzeggio)
Van Aert, Van der Poel, Pogačar ed Evenepoel: quattro fenomeni che col loro modo di correre rendono un dettaglio trascurabile i palmarès e cambieranno comunque il ciclismo (o magari no!)
Ad un anno dallo stop all’attività imposto dall’UCI nell’ambito delle sanzioni anti-Putin, il team RusVelo attende giustizia dal TAS. E noi con lui, nella speranza possa servire a scardinare un ban ipocrita e controproducente
All’indomani della pomposa presentazione del finale 2023 ai Fori Imperiali, restano le perplessità per l’impietoso confronto tra il maestoso epilogo parigino del Tour e il continuo turn-over tra città a cui è costretta la corsa rosa
Dalla malinconica leva ciclistica del ’90 ai baby fenomeni di oggi, passando per gli highlander Valverde e Nibali: ognuno ha la propria parabola temporale. Aboliamo gli Under 23 e al loro posto mettiamo le “Nuove proposte”: come a Sanremo!
Si corre in tutto il mondo, ma è vero che l’internazionalizzazione ha danneggiato i paesi tradizionali? Se l’Italia ci ha rimesso, è solo colpa del nostro provincialismo e del collasso del sistema-paese, altro che World Tour!
In questi giorni Miguel Ángel è in gara alla Vuelta a San Juan, ma non con l'Astana: licenziato perché in odore di doping, il colombiano si è accasato al Team Medellín, e per l'UCI va bene così. A quando uno Statuto dei Lavoratori Ciclisti?
Nel giorno in cui sono state ufficializzate le wild card per le corse Rcs, una riflessione sullo stato di salute delle Professional italiane, apparentemente prive di una progettualità che vada più in là di un invito al Giro
Dove sta scritto che una dozzina di finali in quota sia di per sé garanzia di spettacolo? E chi l’ha detto che le crono sono noiose? Forse semmai è il momento di pensionare gli Angliru e gli Zoncolan