
Perché le proteste pro-Palestina hanno interrotto una tappa della Vuelta: la storia dall'inizio
Una squadra, un'ideologia, un conflitto e una protesta che ora tiene in scacco la Vuelta: la storia della Israel-Premier Tech tra sport e politica
L'undicesima tappa della Vuelta a España 2025 è stata interrotta a causa delle proteste di manifestanti pro-Palestina che hanno bloccato il finale di corsa a Bilbao, impedendo ai corridori di raggiungere il traguardo. Le proteste, dirette contro contro la presenza del team Israel-Premier Tech, hanno costretto gli organizzatori a neutralizzare la tappa per ragioni di sicurezza, creando un episodio senza precedenti che si ricordino nella storia recente del ciclismo.
La Israel Premier-Tech e lo sportwashing
Le vicende che hanno segnato l'ingresso della Israel Premier-Tech nel mondo del ciclismo professionistico sono parte di un contesto più ampio di brand-building, ovvero l'intento di portare un'immagine positiva su un brand o, come in questo caso, su una nazione, che quando è limitato all'ambito sportivo viene definito sportwashing. Non è l'unico caso simile nel ciclismo di alto livello, vedasi il team UAE Emirates-XRG, sponsorizzata dalla federazione degli Emirati Arabi, e la Bahrain-Victorious, che ha come main sponsor il Regno del Bahrein. Lo stesso vale per l'XDS-Astana, sponsorizzata dal governo kazako tramite Samruk-Qazaqstan. Esistono casi di squadre sponsorizzate da enti governativi anche a livelli minori, ad esempio il China Glory Team.
Dalla sua fondazione a oggi, la squadra Israel Premier-Tech ha rappresentato non solo un'ambizione sportiva, ma anche un progetto con un profondo significato ideologico, che ha scatenato reazioni e manifestazioni di dissenso sin dalla sua prima apparizione sul grande palcoscenico del Giro d'Italia, datato 2018.

La fondazione della Israel Cycling Academy e le ambizioni di Adams
Nel 2014, l'imprenditore canadese-israeliano Sylvan Adams e l'ex ciclista Ran Margaliot (che nel 2012 era stato in forze alla Saxo Bank-Tinkoff Bank di Alberto Contador) gettarono le basi per un nuovo progetto: la Israel Cycling Academy.
Dietro alle ambizioni agonistiche, Adams non ha mai nascosto un dichiarato patriottismo: il nome della squadra sarebbe servito a cambiare la percezione globale cambiare la percezione di Israele nel mondo. Lo stesso imprenditore ha ammesso che la squadra riceve dei fondi, seppur contenuti, dal ministeri israeliano del turismo.
"I nostri atleti sanno che, facendo parte di una squadra israeliana, sono ambasciatori del suo Paese d'origine", affermava Adams, figlio di un sopravvissuto ai lager nazisti e poi diventato un imprenditore di successo in grado di creare un impero immobiliare da miliardi di dollari in Canada. "Israele è molto più delle brutte immagini che il mondo vede spesso in TV. Quella è una visione distorta della vita che conosco in Israele. Vogliamo che il team contribuisca a raccontare quella storia di cui non si sente parlare spesso. Vogliamo portare il ciclismo israeliano e l'Israele moderno sulla scena mondiale".

A conferma del suo impegno politico, Sylvan Adams ha assunto la presidenza della sezione israeliana del World Jewish Congress (WJC). In un'intervista al Jerusalem Post, ha affermato che le persone non comprendono la "vera situazione" e che Israele è una nazione "benevola, pluralista, tollerante e democratica". Ha inoltre concluso il suo discorso elogiando l'allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump, definendolo "il migliore amico mai avuto alla Casa Bianca". L'attività di brand-building di Adams per Israele non si è limitata al ciclismo: nel 2019 contribuì a finanziare l'esibizione di Madonna all'Eurovision Song Contest di Tel Aviv, nel 2021 e nel 2022 riuscì a far arrivare, di nuovo a Tel Aviv, la Supercoppa di Francia, tra Lille e Paris Saint-Germain la prima volta e tra Nantes e Paris Saint-Germain (dove militava Lionel Messi) la seconda. Lo stesso era avvenuto in precedenza, nel 2019, con l'amichevole tra l'Argentina, di cui Messi era capitano, e l'Uruguay, anch'essa giocata al Bloomfield Stadium di Tel Aviv.

A completare la dirigenza del team, insieme a Ran Margaliot, c'è l'investitore Ron Baron. Egli ricopre il ruolo di Direttore Esecutivo e NED (Direttore non-esecutivo) del gruppo Livermore Investments ed è stato anche manager della filiale svizzera della Banca Leumi, la più antica banca israeliana.
Questa istituzione bancaria, fondata come filiale della Jewish Colonial Trust, è stata inclusa nel rapporto delle Nazioni Unite del 12 febbraio 2020 tra le 112 aziende che finanziano l'occupazione dei territori della Cisgiordania, delle alture del Golan e di Gerusalemme Est. Secondo il dossier, la banca nazionale israeliana "aiuta a sviluppare, espandere o mantenere gli insediamenti e le loro attività" attraverso le sue operazioni finanziarie. La banca non raccoglie grosse simpatie neanche nello stato stesso di Israele, tanto che l’ex ministro della Giustizia Tommy Lapid la definì “l’ultima banca al mondo che si rifiuta di pagare i sopravvissuti alla Shoah”. L'istituto di credito è stato accusato di aver tratto profitto dall’Olocausto perché avrebbe nascosto e gestito per decenni migliaia di conti bancari appartenuti a ebrei europei che deposero denaro in Palestina prima della Seconda guerra mondiale. Molti di questi proprietari furono poi uccisi nei campi di sterminio e gli eredi non riuscirono a recuperare i beni. Secondo un’inchiesta della Knesset del 2004, Leumi e altri istituti israeliani avrebbero ostacolato le indagini, continuando a trarre guadagni dagli interessi di quei depositi invece di restituirli ai familiari delle vittime. Nel 2011 Bank Leumi aveva nel frattempo trovato un accordo di conciliazione con le vittime della Shoah e i loro eredi.
L'ascesa della Israel Cycling Academy
La squadra iniziò la sua attività agonistica nel 2015 e proseguì nel 2016 con l'obiettivo di promuovere il ciclismo in Israele e offrire una piattaforma internazionale a giovani talenti. L'intento di Adams, che si era autoproclamato "ambasciatore generale a titolo personale dello Stato di Israele", era chiaro: usare lo sport come strumento per proiettare un'immagine positiva del Paese nel mondo.
La squadra crebbe rapidamente, passando di categoria in categoria. Nei primi due anni la squadra si chiamava “Cycling Academy” ed era una squadra Continental, ovvero il grado inferiore delle categorie delle squadre ciclistiche: la prima vittoria del team fu di Daniel Turek (ceco oggi in forze all'ATT Investments), nella quarta tappa del Tour d'Azerbaïdjan 2015. Nel primo anno, la squadra ottenne quattro vittorie, nel secondo dodici.
Nel 2017, la squadra passò alla categoria professional. Partecipò a classiche di categoria superiore (UWT) come la Gent-Wevelgem e vinse nove corse, tre delle quali con l'estone Mihkel Räim, ad oggi il corridore più vittorioso del team con 12 vittorie nei quattro anni nel team. Nella squadra entrò anche Guy Niv, che aveva prestato servizio militare come tiratore scelto per quattro anni nell'Israel Defence Forces.
Il Giro d'Italia del 2018: la grande partenza da Israele
Un momento chiave che mise il team sotto i riflettori globali fu il Giro d'Italia del 2018, che per la prima volta nella sua storia partì da Israele. Questa "Grande Partenza" non fu solo un evento sportivo, ma un'operazione di immagine voluta e sponsorizzata da Adams, che fu presidente onorario del progetto, e dal governo israeliano: dodici milioni di dollari fu il cachet pagato a RCS, di cui 10 per la Grande Partenza e 2 per avere al via Chris Froome. Nonostante le polemiche sollevate da gruppi pro-Palestina, l'evento fu un successo mediatico, e Adams stesso dichiarò: "Grazie al Giro d’Italia un miliardo di persone ha visto un altro Israele". Il team, che partecipò con una wild card, vide il suo corridore Guy Sagiv diventare il primo israeliano a completare un Grande Giro. Il team terminò la stagione con 15 vittorie.

Alla fine della stagione precedente, il team aveva ingaggiato il turco Ahmet Örken (primo corridore turco a firmare per una squadra professionistica), ma a seguito della tensione politica creata dalla decisione di Donald Trump di spostare l'ambasciata statunitense a Gerusalemme, la Turchia aveva fatto pressioni sul corridore e la sua famiglia per lasciare la squadra.

Al suo posto, la Israel Cycling Academy ingaggiò Awet Gebremedhin, un rifugiato eritreo che aveva chiesto asilo in Svezia. Benché la squadra affermasse di volersi prendere in carico le ambizioni del corridore, la scelta avvenne in un contesto di forti pressioni dalla comunità internazionale sul trattamento riservato ai profughi eritrei e sulla scia di un continuo raffreddarsi delle relazioni tra i due Stati, dovute anche all'avvicinamento dell'Eritrea alla sfera d'influenza dell'Iran.
Nel 2019 la squadra fu nuovamente invitata al Giro d'Italia e alle corse RCS, comprese Milano-Sanremo e il Lombardia. Le vittorie furono 29, di cui ben sei classifiche generali di corse a tappe, ma nessuna di categoria World Tour.
Il salto nel World Tour e l'arrivo di Chris Froome
Nel 2020, la squadra compì un altro passo fondamentale, ottenendo la licenza World Tour e cambiando denominazione in Israel Start-Up Nation. Seppur in una stagione con un calendario particolare a causa della pandemia, arrivarono le prime vittorie nel Grandi Giri: il britannico Alex Dowsett vinse l'ottava tappa del Giro d'Italia a Vieste, mentre l'irlandese Dan Martin vinse la terza tappa della Vuelta a España a “La Laguna Negra de Vinuesa”.
Terminata la prima stagione nel World Tour con dieci successi, il team alzò ulteriormente l'asticella, ingaggiando per il 2021 un atleta di alto profilo come Chris Froome, vincitore di quattro Tour de France, di cui l'ultimo nel 2017. Lo stesso Froome era stato protagonista al Giro del 2018: da vincitore uscente di Tour de France e Vuelta a España, la sua partecipazione era stata “inclusa nel pacchetto” della partenza israeliana del Giro 2018, che poi aveva vinto con l'impresa nella tappa del Colle delle Finestre.

Il britannico, che nel 2019 aveva subito un brutto incidente, aveva già 35 anni ed era in uscita dalla INEOS Grenadiers, che non lo considerava più competitivo: quella al Giro 2018 è a oggi la sua ultima vittoria. Nonostante uno stipendio considerevole, non ripagò mai l'investimento fatto su di lui: nelle cinque stagioni finora trascorse al team israeliano non è arrivata una sola vittoria. Il suo miglior risultato finora è un secondo posto nella 12esima tappa del Tour de France 2022, con arrivo sull'Alpe d'Huez, e il recente incidente in allenamento lascia intuire il termine della carriera. Nelle stagioni 2021 e nel 2022 il team raccolse rispettivamente 17 e 16 vittorie, e al termine della quinta tappa del Giro d'Italia 2021indossò per un giorno la maglia rosa con Alessandro De Marchi.
Nel 2022 la squadra aveva poi cambiato il proprio nome in Israel-Premier Tech: la Premier Tech è un’azienda canadese che opera in horticultura, trattamento acque, automazione e ambiente. Nel 2016 fu accusata, nell’ambito dell’“affaire Hamad”, di aver beneficiato di pressioni politiche e norme ad hoc che le avrebbero garantito un monopolio nel settore delle fosse settiche. Alle accuse non seguirono procedimenti penali.
Nello stesso anno Guy Niv fu il primo israeliano a portare a termine il Tour de France.
Al termine del 2022 il sistema di promozioni e retrocessioni fece sì che la squadra regredisse alla categoria professional, tuttavia nel 2023 il Giro d'Italia scelse di invitare comunque la squadra tramite Wild Card. Nei due anni successivi, 2024 e 2025, il team ha potuto beneficiare comunque dell'invito a tutti e tre i Grandi Giri, garantiti ai due migliori team professional in base ai punti raccolti nella classifica UCI dell'anno precedente. Nel 2023 arrivarono 12 vittorie, nel 2024 29, nel 2025 siamo a quota 20.
Le proteste dopo l'invasione di Gaza
A metà ottobre 2023, l'esercito israeliano iniziò massicci bombardamenti sulla Striscia di Gaza, in seguito agli attentati del 7 ottobre, noti come Diluvio al-Aqṣā, operati dai gruppi armati palestinesi sotto la guida di Ḥamās, e il 27 dello stesso mese iniziò l'invasione di terra.
Sylvain Adams descrisse l'invasione israeliana della Palestina come "il bene contro il male e la civiltà contro la barbarie" e affermò che l'attività anti-israeliana è "aiutata da utili idioti" in Occidente.
Nei mesi seguenti l'invasione si protrasse, con combattimenti diffusi, evacuazioni di massa e pesanti conseguenze umanitarie, che mossero e continuano a muovere manifestazioni in tutto il mondo.
Le proteste toccarono per la prima volta il mondo del ciclismo durante i Campionati Nazionali Australiani 2024 a Buninyong, quando alcuni manifestanti pro-palestinesi cercarono di interrompere la partenza della gara maschile su strada, esibendo cartelli con scritto “Israel-Premier Tech Not Welcome”. La polizia li allontanò dal percorso e la gara proseguì normalmente. Il corridore australiano Simon Clarke, appartenente alla Israel–Premier Tech, era tra i 102 partenti.
Il movimento BDS (Boycott, Divestment and Sanctions) lanciò un appello per intensificare le proteste contro la Israel Premier Tech durante il Giro d’Italia e il Tour de France 2024, accusandola di essere strumentale agli interessi israeliani nel contesto dell'invasione di Gaza. Il team rimosse la scritta Israel dalle auto.

Nel settembre seguente, alla vigilia della Tour of Britain, a Kelso, nel Regno Unito, un gruppo di attivisti pro-Palestina si è avvicinò allo staff del team Israel–Premier Tech, accusandoli di favorire lo “sportswashing” del governo israeliano e chiedendo il loro ritiro.
A gennaio di quest'anno, durante il Tour Down Under, il gruppo Australian Friends of Palestine Association (AFOPA) ha pianificato diverse manifestazioni (tra cui flash mob e marce) durante la gara a Adelaide, per contestare la presenza del team israeliano.
Il 20 aprile, durante l'Amstel Gold Race, un gruppo di attivisti pro-Palestina si presentò alla partenza con bandiere palestinesi, sempre per protestare contro la presenza dell'IPT, ma la corsa non venne interrotta.
Durante la sesta tappa del Giro d'Italia a Napoli, alcuni manifestanti entrarono sul tracciato in vista dell'arrivo, uno addirittura lanciandosi in mezzo alla strada. In generale, la corsa fu spesso accompagnata da bandiere palestinesi e scritte sulle strade contro Israele.
Durante il Tour de France, all'11esima tappa, un attivista ha invaso il percorso indossando una maglietta con scritto “Israel out of the Tour”, è stato bloccato, assunto alla forza da un addetto alla sicurezza e arrestato
Nella seconda metà di agosto, il canadese Derek Gee ha rilasciato una dichiarazione per affermare che la sua posizione all'interno del team era "insostenibile" a causa di quelli che ha definito "certi problemi". Gee è stato accostato a un possibile trasferimento alla INEOS Grenadiers, ma ha negato di aver parlato con altre squadre prima della risoluzione del suo contratto, mentre il team si è riservato di procedere per vie legali. Il suo contratto era stato rinnovato a giugno del 2023.
L'ex-corridore del team Alessandro De Marchi, oggi alla Jayco AlUla, ha rilasciato un'intervista affermando che “Ora come ora non firmerebbe per la squadra”.
Nella quinta tappa della Vuelta a España 2025, mentre si correva la cronometro a squadre, un gruppo di manifestanti ha bloccato il percorso con striscioni (“Neutralità è complicità. Boicotta Israele”) e bandiere palestinesi, costringendo il team a rallentare.
L’episodio di ieri, con l’ennesima interruzione causata da manifestanti pro-Palestina, è stata l'ultimo episodio di un' escalation che mostra condizione ormai difficilmente sostenibile in cui è posta la Israel–Premier Tech: da un lato gli organizzatori e l’UCI hanno ribadito la neutralità dello sport e la legittimità della squadra, dall’altro le proteste si sono fatte sempre più frequenti e incisive, con attivisti che chiedono l’esclusione del team dalle competizioni. La pressione perché la formazione lasci la Vuelta e, più in generale, il calendario internazionale non è mai stata così forte.