Giulio Ciccone durante la tredicesima tappa della Vuelta a España 2025 ©Zac Williams
Professionisti

Ciccone spiega il crollo alla Vuelta: “Sto bene, ma ho un problema che mi tormenta"

Sfumate le ambizioni di classifica generale per l’abruzzese del Lidl-Trek, ora deve fare i conti con un problema ai glutei per tornare in corsa per un successo parziale

Giulio Ciccone ha dovuto rinunciare da alcuni giorni all'obiettivo di lottare classifica generale alla Vuelta a España 2025. Nelle prime frazioni l'abruzzese era sembrato poter competere con i più forti della corsa, ovvero Jonas Vingegaard e João Almeida, e fino all'ottava tappa si trovava a meno di dieci secondi da entrambi. Il "fuorigiri" per seguire Jonas Vingegard sull'arrivo alla Estación de Esquí de Valdezcaray però gli era costato un minuto e mezzo di ritardo dal portoghese e due dal danese. A segnare il punto di svolta per le ambizioni di Ciccone era stata però la tredicesima tappa, con l'arrivo sull'Angliru. Entrato in giornata all’ottavo posto della classifica generale, il corridore del Lidl-Trek ha perso oltre venti minuti dai diretti avversari, vedendo così sfumare le ambizioni di podio con cui si era presentato alla corsa.

"Ho un nuovo problema ai glutei"

Al termine della frazione dell'altro ieri, intervistato da Eurosport, il trentenne abruzzese ha spiegato le ragioni della crisi: “Sono in buona condizione, ma non è un segreto che negli ultimi tre o quattro giorni ho sofferto molto. Purtroppo ho un nuovo problema ai glutei, che mi dà fastidio ogni volta che pedalo. Con la squadra stiamo lavorando per risolverlo al più presto, perché la gamba c’è. Il problema è iniziato negli ultimi giorni, anche a causa della pioggia caduta nella nona tappa”.

Giulio Ciccone dopo la nona tappa della Vuelta ©hardyccphotos/Getty Images
Giulio Ciccone dopo la nona tappa della Vuelta ©hardyccphotos/Getty Images

Eppure la Vuelta era cominciata in maniera incoraggiante: due piazzamenti nei primi cinque nelle tappe italiane e la sensazione di poter restare agganciato al treno dei migliori. Già a Valdezcaray, però, inseguendo l’attacco di Jonas Vingegaard, era arrivato il primo campanello d’allarme, con un distacco di 1’46” che aveva incrinato le sue ambizioni. Da lì, una lenta discesa: la tappa di Bilbao e la 13ª frazione hanno confermato le difficoltà, fino al crollo definitivo del sabato. 

Il prosieguo della corsa è legato al risolversi del problema 

Ora l'abruzzese, che era partito dicendo di voler puntare a maglia a pois e ai successi di tappa, si trova a non poter rientrare in corsa né per l'una né per le altre almeno finché non riuscirà a risolvere il problema che lo tormenta. Ieri è entrato nella corposa fuga di giornata con i suoi compagni della Lidl-Trek, lavorando per il successo di Mads Pedersen, tornando al tredicesimo posto in classifica.

Ciccone era arrivato alla Vuelta dopo una stagione molto positiva, dove ha già lasciato il segno con la vittoria alla Clásica San Sebastián e una tappa alla Vuelta a Burgos, oltre al secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi e all’UAE Tour.

Sport e cambiamento climatico: un spazio di riflessione culturale e politica
Un fantastico lunedì di mercato: Kooij alla Decathlon, Cattaneo segue Evenepoel alla Red Bull