Analisi critica con gli occhi di un appassionato, ma con il target ben chiaro in mente. Un prodotto valido e utile, narrativamente accattivante, che saprà attrarre nuovi divoratori di ciclismo
È giusto chiedere sicurezza perché l’irrazionale che è in noi non può essere tenuto a bada a lungo, e allora si deve fare in modo che l’evento fatale sia il meno probabile possibile, per proteggere l’essere umano da se stesso
Non solo il ciclismo, ma tutte le attività agonistiche si trovano (o si troveranno a breve) a fronteggiare una crisi d'identità: che cosa rappresentano in rapporto a un mondo che tra poco le riconoscerà a stento?
Il caso della tappa di Crans Montana riporta all'ordine del giorno la contrapposizione tra le legittime istanze di chi pedala e la ragion d'essere di uno sport che da sempre ha fatto della temerarietà la propria essenza
Il caso Evenepoel afferma con forza che il corpo del corridore è di proprietà del corridore. E non merita attenzione il linguaggio violento di chi ha parlato di fuga dal Giro o di maglia rosa da onorare
Una penna fortunata e un talento naturale, la terza voce delle telecronache Rai ricopre un ruolo delicato e lo fa con la massima grazia e con timida umanità. E senza pedanterie da professore
Il Giro d'Italia 2023 parte oggi dalla località che diede i natali ad Alessandro (o Sandrino), soprannominato Il Tamburino di Fossacesia e morto tragicamente in Germania a soli 29 anni. Una storia di ciclismo, terra, appartenenza
Una riflessione di Martinello ha creato dibattito tra gli appassionati: che vincano sempre gli stessi è un bene per il ciclismo o siamo alle soglie del disfacimento? La questione è culturale; la questione è di come la racconti
Questo sport convive con uno scisma, una contro-chiesa fatta di messe nere imbevute di fondamentalismo moralista da cui deriva una narrazione funerea sul doping. La quale però si guarda bene dall'assumersi l'onere della prova
Il corridore spagnolo è stato oggetto di un controllo a sorpresa mentre era in ospedale, sottoposto a cure per una frattura alla mascella (con complicazioni serie). Va bene la lotta al doping, ma prima c'è la dignità della persona
Nei giorni scorsi, mentre teneva banco il discutibile regalo di Van Aert a Christophe Laporte (la Gand-Wevelgem...), l'Italia riassaporava la disfida antica quanto ancora necessaria tra Beppe e Checco
La ciclista dell'Alaska è stata privata del terzo posto alla Strade Bianche per aver indossato un rilevatore dei valori glicemici proibito dall'UCI. Ma la domanda è: perché vietare tale dispositivo?
La periodizzazione è una figlia giovane delle teorie della preparazione, i cui limiti inesplorati sono amplissimi e presuppongono che ad esempio la doppietta Giro-Tour torni a essere scenario plausibile. Con buona pace dei sospettosi per forza
Un racconto impossibile ma probabile, una storia inventata ma che ci riporta dritti al senso del ciclismo per come è interpretato e incarnato da Wout van Aert e gli altri della generazione dei fenomeni. Alla faccia di Boonen e Lefevere!
Sempre più la politica si comporta come lo sport, eppure gli sportivi faticano a trovare una dimensione politica, e gli appuntamenti elettorali non fanno eccezione. Ma la dinamica è ormai in atto e non si tornerà indietro